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Rare 7 Inches Week: Day 4, Panjandrum

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Eccoci giunti alla quarta giornata della settimana tematizzata sui 7 pollici abbastanza rari...torniamo a Roma con un'altra ottima band (dopo i Fasten Belt)...anche in questa occasione (purtroppo) trattasi di 'discografia' ufficiale e completa...conosciamo un po' i......



PANJANDRUM





Eccoci al cospetto di un'altra band ingiustamente caduta nel dimenticatoio troppo presto, che dal 1980 fu attiva per 4 anni prima di interrompere la sua attività.
Una compagine dalla mirabile levatura tecnica che al tempo seppe farsi notare soprattutto nella capitale. Era autrice di un gran bel post-punk (molto in debito coi Joy Division, ma non solo) compenetrato da tante 'lezioni' rock degli anni ad essa precedenti, molta psichedelia soprattutto (Velvet Underground e Pink Floyd su tutti). 

La formazione della band era così composta: Federico Bella cantante e occasionalmente ai synth, Enrico Martines alla chitarra, Marco Zaccaron al basso (ma eventualmente anche alla chitarra) e Daniele Del Moro alla batteria.

Dopo l’inziale periodo di rodaggio, fra il 1982 e 1983 i Panjandrum suonarono in diversi eventi; sono da ricordare a tal proposito due concerti: quello tenuto in Piazza Re di Roma (all’interno della ‘Festa dell’Incontro’) e il live al ‘Teatro Tenda 7UP’ davanti a più di 5.000 persone.

La loro musica, specie per via del cantato (eseguito dall'ottimo Federico Bella), puo' risultare sia cold che dream. Qualcuno degli ex-componenti ha reso disponibili alcuni brani Panjandrum su Hitlantis, ascoltare qui per gradire: http://www.hitlantis.com/#/panjandrum . Se volete invece custodire in versione mp3 il loro unico dischetto, ecco la proposta odierna...



'Sunday Is Down / A Grey Landing On A Country Club (7'' 1983)'



Per me questa registrazione, oltre a racchiudere i sogni di 4 ragazzi (che ci sapevano fare..), contiene altre due piccole perle della prima new wave italiana.
Entrambi i brani si avvalgono di basi ritmiche tipicamente post-punk: il primo, 'Sunday is Down', leggermente più movimentato con in evidenza un ottimo basso (anche se tutti gli strumenti erano all'altezza, qui e nella b side); il secondo, 'A Grey Landing On A Country Club', con tempi decisamente quieti ed estatici, con un'atmosfera complessivamente psichedelica (---> i Pink Floyd erano qui davvero nel cuore e nella mente...i Pink Floyd nel loro periodo migliore, aggiungo..).
Meriterebbero una collection questi Panjandrum, sarebbero rimasterizzazioni non sprecate...
Buon Ascolto...


Special 7 Inches Week --> Day 4, description in english: dear foreigner friends, today another real rare release from the italian underground wave movement, Panjandrum (Rome 1980-1984). A band with the Joy Division in the heart but not only (especially the best psychedelia of the 70s). Their only record (the shared) was self-produced in 1983 with 2 enchanting tracks with post-punk rhythmic bases: the first, 'Sunday is Down', more movemented; the second, 'A Grey Landing On A Country Club', with a relaxing walk, very psychedelic (great love for the Pink Floyd here). The definitive sound of the 2 songs plays a bit coldwave (thanks to the vocals mostly).


Please Enjoy

http://www.4shared.com/zip/iRC6x3lSba/Panjandrum_7-1983.html



Per questa condivisione ringrazio l'opera di Gabriele. A domani per un altro giretto in 7 pollici.

Saluti.




Rare 7 Inches Week: Day 5, Kind of Cthulhu

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Quinta proposta della settimana 7 inches...questa volta entriamo dritti dritti nella sezione sperimentazioni wave... e lo facciamo con i........



KIND OF CTHULHU




Eccoci al cospetto di un interessante progetto parmense che sembra esser stato attivo soltanto nella seconda metà degli 80 e che sorse in estrema simbiosi col collettivo elettro-industriale Tomografia Assiale Computerizzata ( http://it.wikipedia.org/wiki/Tomografia_Assiale_Computerizzata_%28gruppo_musicale%29 / http://www.neurohabitat.it/NeuroHabitat/T.A.C._bio.html ). 
I Kind of Cthulhu presero il nome dal noto ciclo di racconti scritto da Lovercraft e dedicato ad una deità mostruosa chiamata proprio Cthulhu ( http://it.wikipedia.org/wiki/Cthulhu ). Un nome che, già da solo, descrive in una chiave aprioristica i propositi ideologico-compositivi di questa band...abbastanza oscuretti.

Il quartetto base del progetto (presumibilmente quello in foto) fu il seguente: Andrea Ascenso polistrumentista/voci, Antonio Menozzi polistrumentista/voci, Marco Cattabiani synth/effetti, Mario Mascitelli percussioni. Ad essi nelle realizzazioni si sarebbero aggiunti od avvicendati altri musicisti: il sassofonista Massimo Colonna, la violinista Paola Sartori, la clarinettista e vocalist Patrizia Mattioli, Andrea Azzali et altri.

In che cosa consistette la musica dei Kind of Cthulhu? L'atmosfera complessiva del loro stile musicale si indirizzò su terreni piuttosto darkeggianti, anche se la mission prevalente sembra esser stata la speriementazione a tutto tondo.
La loro musica era un tentativo (decisamente riuscito) di miscelare diversi sound tra loro: post-punk, avant-prog, neo-folk (con rimandi medievaleggianti), musica elettronica, industrial e new wave (questi almeno i rintracciamenti principali..).

Riusciurono a fare due dischi con la Azteco Records gestita da Simon Balestrazzi dei T.A.C...ovviamente tra questi vi tocca il loro 7 pollici d'esordio vinilico...



'Who'm I ? (7'' 1986)'



Ora, subito mi direte che la copertina vi sembra un po' strana per un disco, avete ragione, di solito sono quadrate per contenere un cerchio in spessore...questa però è una copertina atipica: il disco infatti fu racchiuso in una specie di quadernotto rigido con dentro, associato al 7'', un libricino in bella grafica (consultabile ahimè soltanto qui: http://www.discogs.com/viewimages?release=1115799 ). Sperimentali anche in questo...

I due brani compresi in questo 7 pollici ci consentono di assaggiare bene l'originale proposta musicale dei Kind of Cthulhu; entrambi i pezzi, quasi interamente strumentali, si differenziano per la prevalenza di genere: il primo con un andamento più new wave (grazie alla centrale presenza del basso e al ritmo della batteria) con rimandi prog (grazie ad un certo uso della tastiera) e industrial; il secondo con un impianto decisamente neo-folk (fin dall'intro) grazie all'uso del flauto e delle percussioni (con condimenti rumoristici vari anche qui). I brevi cantati inseriti mi ricordano i Virgin Prunes..

Dopo questo lavoro arriveranno a fare un intero Lp (descritto/un tempo condiviso qui: http://ilgolpeeluva.blogspot.it/2011/03/kind-of-cthulhu-wadjiwing-azteco-1987.html ) dove avrebbero espresso ulteriormente (coadiuvati) la loro vena sperimentale.

Un sound per chi ama le cose inusuali. Buon Ascolto...


Special 7 Inches Week --> Day 5, description in english: hi international people, the current shot is for experimental wave lovers. We can find today a work from the original ensemble Kind of Cthulhu (Parma -Emilia Romagna region-, second half of the 80s), a rare 7 inches recorded in 1986 by the short lived label managed by Simon Balestrazzi (musician/vocalist of the industrial collective Tomografia Assiale Computerizzata http://www.neurohabitat.it/NeuroHabitat/T.A.C._bio.html ). The 2 tracks represent very well the original mixture of sounds built by the band: post-punk, new wave, industrial, neo-folk & avant-prog.


Please Enjoy

http://www.4shared.com/zip/BnRTEep-ce/Kind_of_Cthulhu_7-1986.html


Ringraziamenti a Mad Max per alcune info e per la foto. A domani per il penultimo rifornimento a 7 galloni...

Saluti.



Rare 7 Inches Week: Day 6, A.C.T.H.

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In mezzo a questo caldo spero gradirete un po' di roba tosta e ben ritmata (per tirarvi su' diciamo...)...per la sesta condivisione della settimana a 7 pollici ci affidiamo ai the...



A.C.T.H.




Gli A.C.T.H. sono stati forse la punk rock band veronese più in vista negli anni 80. Furono fondati (nel 1983 circa) da Pierluigi Marchi (come vocalist), Gianluca Zingarlini (chitarrista, col cantante l'unico che sarà sempre presente per tutta la durata del progetto), Romi Ferretti (bassista, lo stesso che dall'89 avrebbe lasciato per entrare nei modenesi Rats) e Guido Pesaro (batteria). 
Viderso alternarsi diversi elementi nella line up e riuscirono in un arco di carriera piuttosto lungo a ricavarsi una notevolissima visibilità. 
Data la loro valenza musicale, riuscirono anche a compiere un vero e proprio tour (nell'86) in Spagna e in terra basca (dove fiancheggiarono la locale aspirazione indipendententista). Roba mica da tutti..

Fecevano un punk rock molto combattivo, debitore di varie influenze: punk 77, post-punk, proto-punk, combat rock alla Clash etc... 
Produttivamente furono molto prolifici per circa tre lustri (dall'85 -col primo demo- al 99), parteciparono a diverse compilation (soprattutto di area punk/hardcore) e riuscirono a fare diversi dischi (due dei quali osannati dalla critica specializzata dell'epoca: 'Ultimo Party' -1987- e 'Iguana' -1990).

Oggi gli A.C.T.H. suonano occasionalmente in alcune date senza aver perso un briciolo della loro carica...se volete farvi un'idea sul loro sound, ecco per voi in agevolazione un 7 pollici proveniente dal loro primo e agguerritissimo periodo....


 'Soli Si Muore (7'' 1988)'



Rispetto alla primissima formazione qui assistiamo ad uno dei primi cambi della guardia nella line up: troviamo infatti già Lelio Maira alla batteria al posto di Guido Pesaro. Ovviamente anche con questo avvicendamento restò intatta la loro potenza sonora...

Riguardo ai due brani del disco c'è da segnalare la presenza di una cover di Patrick Samsom (assolutamente vulcanizzata nel ritmo) e il fatto che la band provasse qui a definire il proprio sound come power pop (pop potente). Non temete quest'ultimo termine però, i risultati furono abbondantemente punk rock (con spruzzatine garage magari), della migliore risma ! Buona riemersione dal caldo con i decibel degli A.C.T.H. ..


Special 7 Inches Week --> Day 6, description in english: Hello guys and girls, today a rare release form the punk wave band the A.C.T.H. (Verona, Veneto region 84-99). They were the most notable punk rock band of their city and they produced a really good number of records from the middle of the 80s. Their sound is a mix of different influences: punk 77, post-punk, proto-punk, combat rock clash oriented etc..The 2 very good tracks of 'Soli Si Muore' (1988) are a perfect example of their style (here a bit influenced by garage rock too).

Please Enjoy

http://www.4shared.com/zip/K9qvCzNnba/ACTH_7-1988.html


Ringraziamenti ad F.d.P. per la condisione e a domani per l'ultimo appuntamento settimanale..

Saluti.



Rare 7 Inches Week: Day 7, Luna Incostante

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Eccolo l'ultimo graffio della settimana a 7 pollici...ho aspettato il fresco serale per farmi coraggio nella elaborazione del post...per voi c'è in sharing un bel lavoretto dei....



LUNA INCOSTANTE




Questa band se ricordate è già finita con un paio di brani su questo blog (con la compilation RadioAzioni). Torno a riparlarne meglio e a condividerne qualcosa come promesso (proprio in quell'occasione).

I Luna Incostante sono stati una band molto importante dell'underground torinese (questa volta lo specifico meglio!). Partono con una prima formazione ad inizio anni 80 come Nickelcat (producendo in questa fase soltanto un demo) e poco dopo assumono il loro nome definitivo per portarlo avanti fino al 97 (anno in cui si rintracciano le ultime orme del progetto).
Cambieranno molte volte componenti e stile musicale, e l'unico costante motore della band sarà Valerio Bianco, il brillantissimo vocalist della band, autore anche dei testi.

Già nel loro primo periodo riuscirono a farsi notare abbondantemente, tant'è che furono invitati a partecipare con un brano alla mitica compilation 'Ti Dico Demo' del 1985, dove si affacciarono per la prima volta in una produzione di qualità alcune delle band più significative del movimento wave torinese.
In questi esordi i Luna Incostante impressionarono con un vibrante e ben curato rock wave (molto post-punk anche), in grado di suscitare gli elogi di molti (anche sulle riviste/fanze dell'epoca).

Purtroppo durante gli anni 80, nonostante queste ammirevoli doti, non fu concessa loro la possibilità di andare oltre la semplice auto-produzione. Produssero molti nastri e suonarono dove poterono (anche splittando palchi con band più in vista, più fortunate magari nel poter fare anche qualche disco).

Sul finire degli 80 nel sound si fecero più alternative (anche i due brani su RadioAzioni ne sono una prova) e cominciarono a sondare un gusto più neo-prog (grazie soprattutto all'inserimento del flauto nel quadro compositivo, suonato proprio da Valerio Bianco).
Da qui partì per loro la fase di maggior 'successo' (quel che non colsero immeritatamente nel periodo più wave) che vedrà i Luna Incostante, con una formazione consolidata, riuscire finalmente a giungere per ben due volte all'agognato disco (sempre con la Mellow Records, faro produttivo del movimento neo-prog italiano ed internazionale negli anni 90).

In tempi recenti la band è tornata in auge grazie ad una compilation prodotta nel 2013 dalla Spittle Records, associata al libro di Federico Gugliemi 'Noi Conquisteremo La Luna', con all'interno un loro pezzone ('Anni Spezzati') proveniente dal primo periodo del gruppo, quello più post-punk..se vi capita trovatevela...

Per voi qui c'è il loro unico disco realizzato negli anni 80...



'La Provvidenza (7'' 1987)'



E' il primo sette pollici del lotto settimanale ad avere al suo interno più di due brani. Un dischetto che ho cercato molto e che alla fine sono riuscito ad ascoltare (e non mi ha deluso..).
Ha una storia particolare questo lavoro e la racconta bene sul suo blog Maurizio 'Mefi' Arietti: http://theamazingmefi.blogspot.it/search/label/Mefi%20Records  .
In pratica proprio questo ex-componente della band arrivò a curare la produzione del disco: ecco perchè sopra ho forzato il discorso parlando di auto-produzione per tutti gli anni 80...

La Mefi Records curò questo lavoro in un modo davvero esemplare (dall'artwork fino alla veste grafica del disco), facendo le prove per la loro seconda ed ultima produzione (progetto produttivo di breve corso ahimè): quella di uno dei primi dischi dei Sick Rose --> una delle band di culto del garage punk italiano anni 80 (la Mefi ha fatto in tempo a mettere uno zampino nella storia del rock alternativo nazionale in pratica).

Su questo godibilissimo 7 pollici si condensò la grande qualità musicale dei Luna Incostante di quel periodo: nel lato A venne inserita una cover di 'I Heard It Through The Grapevine' (partendo da un arrangiamento dei Creedence), decisamente gradevole e ben fatta (con un finale post-punkizzato); nel lato B compaiono invece due ottime composizioni della band: 'Iene, Scimmie e Pappagalli' (con un'atmosfera tesa e un testo molto ispirato) e 'Quintetto -Ovvero la Speranza-' (con un ritmo più energico, tra ancoraggi rock wave ben saldi nell'andamento complessivo e riferimenti alternative rock che a me sembrano molto alla U2).

Un lavoro che magari qualcuno aveva già adocchiato e che ora giunge alle orecchie di quanti hanno vecchia e nuova costanza nel seguire questo blog...buon ascolto !


Special 7 Inches Week --> Day 7, description in english: Last work of the sequence with the band Luna Incostante (Turin, Piedmont region 1980-1997). A very good ensemble with a long career, a true starring of the important wave movement of their zone. They started as a post-punk/wave group, at the end of the 80s they become alternative and in their 'most famous' period (with 2 records with the label Mellow Records) play a suggestive neo-prog. Here, with this rare 7 inches, we find the band in their late post-punk period, with the first alternative rock applications (following the lessons of bands such U2). In the first side a very good cover of 'I Heard It Through The Grapevine' --> following the version of The Creedence (with a very good final, fondamentally post-punk); in the B side 2 compositions of the band: 'Iene, Scimmie e Pappagalli' (with a tend rhythm) and 'Quintetto -ovvero la speranza-' (very agitated).

Please Enjoy

http://www.4shared.com/zip/0Qf7cD-gce/Luna_Incostante_7-1987.html


Tributi anche per quest'oggi ad F.d.P. per la condivizione, qualche osanna di massima stima a chi incarnò i Luna Incostante and (at end!) un ringraziamento a quanti  stanno bonariamente apprezzando i miei sforzi su questo blog (che forse, visto il caldo, manderò in naftalina per un po' di giorni..).

Saluti.



First Anniversary & Mickey and The Mouses

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Rieccomi in questi primi di agosto..
Pensavate di esservi liberati di me per un po'? No no, torno a scrivere e a postare qualcosa...anche per 'celebrare' il primo anniversario del blog...


Primi Bilanci



Un anno fa, all'incirca, ideavo (e a stretto giro materializzavo) l'avvio di questo blog. Ero pieno di dubbi, molti blog stavano (stanno) chiudendo e l'attività dei protagonisti si stava (si sta) trasferendo su facebook o su altri social network (con reali vantaggi?). In più c'erano i rischi connessi alla condivisione di materiale sonoro in alcuni casi fuori dalle autorizzazioni (più per la possibilità di contattare tutti i coinvolti). Tante pippe mentali insomma, che dovevo fare..

In questo primo anno ho cercato di favorire l'ascolto di musica che non avevo ancora visto condivisa in altri luoghi virtuali (perchè prima di avviare ho seguito altri..) e di concentrarmi sui reperti sonori fuori catalogo (realizzati da etichette oggi 'defunte') o autoprodotti. Ho accompagnato queste mie condivisioni con alcune storie di corredo, non capendo mai fino infondo se quel che mi andava (andrà) maggiormente di fare era (sarà) cercare di narrare alcune cose o di condividere semplicemente un particolare prodotto musicale..'a noi piace un casino confonder le idee, però ci piacerebbe molto di più farvi ballare..ve lo garantisco..'

Comunque credo che raccontare qualcosa sia davvero il mio compito principale qui (anche se in molti verranno in questi paraggi solamente per incassare l'allegato sonoro e basta...c'est la vie bellezza!)..
Nel rielaborare certi fatti (cercando di non revisionarli, anche se è difficile --> la mia soggettività è insopprimibile), ho cercato di farlo nella maniera più oggettiva e rigorosa possibile, non sempre ci sarò riuscito, non sempre ci riuscirò.

Dato saliente per me sono stati i commenti che ho avuto il piacere di leggere scritti da ex componenti di band o da persone comunque interessate a quel che ho tentato di percorrere nel blog. Molti anonimi si son palesati per saluti, gradimenti e integrazioni.  Ringrazio tutti (anche i posteri toh!)

Tutto finora è filato liscio (o quasi). Mi auguro continui così. Ho cercato di ragionare bene ogni uscita e nel futuro tenterò di fare altrettanto (stando moderatamente attento a non cozzare platealmente contro gli interessi del comunque generoso 'revival commerciale'..). 
Non sarà facile, anche in futuro, aggirare le mille tagliole italiche che potrebbero propormisi lungo il cammino (si preparano tempi difficili per la 'vita' sul web ---> specie da quando esiste un nuovo regolamento emanato arbitrariamente dall'autorità per le telecomunicazioni..). Intendo comunque, primariamente, riuscire a non urtare le sensibilità di qualcuno di quei protagonisti wave per cause legate alle condivisioni documentali che propongo qui (su cui non ci guadagno niente). 

La trama di questo blog cercherà di rimanere la medesima anche per il futuro..finche' si potrà andare avanti, finchè avrò materiale che mi interesserà condividere, finche' avrò qualcosa da raccontare, finchè avrò voglia..finchè..finchè...


Ok, compiuti questi bilanci approssimaviti (spero non molto retorici), in alto i vostri cuori...per questo primo anniversario (oddio che angoscia gli anniversari..non amo le ricorrenze...diciamo che sto cavillando strumentalmente come sempre..) eccomi ottemperare ad un auto-promessa condivisoria svolta proprio un annetto fa, quando a Rimini vagheggiavo l'intento di condividere qualcosa dei....




MICKEY AND THE MOUSES





Ritorno a parlare di questa band (più diffusamente anche) perchè mi sembrava potesse abbinarsi bene al tema de ' l'anniversario estivo '...

D'estate infatti si pensa al mare (qualcuno che leggerà qui magari sarà pure al mare)..in molti in questo periodo per stemperare la calura (oddio, non che ce ne sia stata molta..) si andranno anche a tuffare, a fare balneazione...che cosa c'era di meglio da 'offrire' (ho pensato) se non condividere qualcosa di un gruppo che amava definire (calzantemente) il proprio stile musicale come balnear rock!
Ecco che ho ripreso un po' in mano le tracce di questa band (che apprezzo moltissimo, per l'originalità vera dimostrata nel periodo di attività) e ho lavorato un po' per sottoporvi un prodottino musicale speciale, proprio per l'occasione...

Per me i Mickey and The Mouses sono stati una band importante (lo ribadisco meglio anche qui) della primissima onda italiana, certo un po' lontani dai fastosi alfieri della darkeggiante onda fiorentina o di altre primissime scene locali (con tutte le loro peculiarità). 
Erano di Cattolica, marginali se vogliamo. Si sbatterono molto per farsi conoscere un po' e per un breve periodo di riuscirono. Furono invitati ad alcuni contest (come ad esempio il RockVillage del 1983 ad Ostia) e suonarono nei più importanti club della riviera adriatica (dai mitici Slego -Rimini- e Aleph Club -Gabicce Mare- al Nirvana di Ravenna) e riuscirono anche ad esibirsi in TV (su Rai 3 ad Orecchiocchio..) ed in uno dei templi della capitale della wave italiana, al Manila di Firenze. 
Non fu una band che riuscì a sfondare ok! ma alla fine in quante 'sfondarono'? la maggiorparte implosero nell'impossibilità di concretizzare.... 
I nostri topolini da spiaggia sono importanti da ricordare perchè (secondo me) provarono autenticamente a sondare una via del tutto italiana alla new wave. Un esperimento purtroppo che trovò apprezzamenti soltanto nel mondo limitato del rock alternativo italiano di allora, fra i soliti addetti ai lavori e i pochi interessati fuori dal mondo delle solite canzonette.

I protagonisti di questa avventura musicale (tra l'80 e l'84) furono: Pierluigi Gasperoni chitarra, Luigi Silvori batteria, Mirco Monticelli basso (e occasionalmente chitarra), Alfredo Ferrucci voce e Pierangelo Caforio tastiere. 
Al loro fianco nelle loro attività furono poi altre due figure essenziali: Andrea Dubla (sul fronte 'marketing') e Maurizio Castelvetro (addetto ai canali 'mass mediali').

Perchè sopra ho detto che furono autenticamente originali? La loro musica è abbastanza eloquente in questo (sentendo ve ne accorgerete..). Pur ascoltandone tanta di new wave italiana e ad anche estera (parecchia anche 'minore') non ho mai rintracciato niente di simile a quanto cercarono di proporre i Mickey and The Mouses.
La definizione Balnear Rock è davvero azzeccata. C'è tutta un'estetica ritmica oltre che iconografica (sempre imbastita dalla band) che porta in questa particolare dimensione musical-artistica.

Mescolarono nella loro proposta musicale moltissime cose, guardando ad un certo passato, soprattutto italiano (--> a quel mondo tra gli anni 50 e inizio 60 pieno di bulli da spiaggia e buon costumi da infrangere), e riadattando certe tendenze del loro presente in una chiave soprendentemente personale. 
Condirono il tutto con un'abbondante spruzzata della loro tipicità locale, facendosi paladini di quello spirito romagnolo più autentico, quello bonario e gradasso (anche grasso a volte), pieno di pungente ironia. Incarnarono, esasperandolo, questo loro mondo di appartenenza e al contempo lo criticarono dal di dentro, prendendo in giro soprattutto l'industria del divertimento di allora.

Curiosate qui (ne val la pena!) per saperne di più  http://castelvetro.info/mickey/mikipedia/mikipedia.htm o anche per visionare reperti grafici http://castelvetro.info/mickey/home.htm .

Ricordatone le gesta (narrate meglio stavolta), non mi resta infine che agevolarvi l'inserto sonoro organizzato da me con diverso materiale 'topolesco'...


'Collection 1981-1983'


Demo '81

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2 Brani Live in Cattolica (1981)

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Shake The Albergator / Detectives (7'' 1982)

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3 Brani Live in Rimini (1983)


Ecco quanto di meglio mi è stato possibile di ripulire e di sistemare riguardo questa band. Non è un'uscita ufficiale nè una raccolta strutturata da altri...diciamo che è una mia composizione omaggio (a voi che giungete qui) e di tributo ai Mickey and The Mouses.

All'interno della cartella di ascolto troverete il materiale in ordine cronologico, giusto per favorirvi un piccolo viaggio nel mondo musicale -un po' pazzo- di questi 'musicisti da spiaggia' (vestivano anche alla marinara sul palco!). 
Un mondo tra il serio ed il faceto, che musicalmente risentiva di diversissime influenze: dalla new wave (quella dei DEVO e degli Oingo Boingo ad esempio) al post-punk (quello più funkeggiante magari, stile The Fall), dal liscio da balera allo shake d'inizio anni 60, fino ai ritmi caraibici passando per chi sa quali altre citazioni (chi più ne ha più ne metta insomma!)
Ho l'impressione che i 'nostri' sentissero tantissima musica per arivare a concepire un simile guazzabuglio, soprendentemente armonico però!

I brani erano quasi tutti cortissimi (al massimo 3 minuti) sempre sparati con frenetici ritmi --> Forse nella bulimica offerta romagnola speravano di poter attirare l'attenzione, anche se per poco, di un pubblico all'eterna ricerca d'altro, sempre distratto dall'idea della prossima cosa da fare per divertirsi. 

Con ironia si crearono il loro spazio..anche se, alla fine, bisogna riconoscerlo (ad un attento ascolto) questi 'tipi/topi da spiaggia' erano fondamentalmente abili musicisti, ci sapevano davvero fare con gli strumenti: chitarre sincopate, colpi di synth e di giocattolini elettronici spiazzanti e geniali, rullate di batteria da far invidiare percussionisti africani, un basso sempre stiloso etc... Il tutto interpretato da una voce davvero all'altezza.
Buon Ascolto...


Description of the Collection in english: today for you, international friends, a sort of collection (made by myself) with all the remarkable recordings of the Mickey and The Mouses band (Cattolica, Emilia-Romagna region 80-84 http://castelvetro.info/mickey/home.htm ). A great selection thinked for summertime moments -but not only- in a perfect balneral style (following the definition of the band) with all the best tracks from the whole period of this original musical experience. In sequence you can find their first demo tape (without cover, i'm sorry!) recorded in 1981, some live tracks (1981-1983) and their only one official 7 inches produced in 1982 by L.M. Records (a little label from Bologna, important for the early italian wave, especially in this zone). The musical mix built by the band was really various: new wave, post-punk, caraibean rhythms, 60s twist, surf rock, traditional dances of romagna etc. An enjoyable sound to encourage the mood !

Please Enjoy

http://www.4shared.com/zip/b5adI9Ooce/Mouses_collection_81-83.html


Saluti/Greetings.



Cuneo's Story & Compilation

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Eccomi riapprodare a questa impalpabile banchisa del web,  che cerco di 'riempire' di alcune cose/riflessioni..blah blah..son tornato con l'idea di mordicchiare un po' la storia di un territorio montanaro (dopo una wave dal sapore di mare ecco qualcosa dal sapore di monti...per gli amanti anche di queste scenari eventualmente vacanzieri..), ecco a voi una breve introduzione sulla scena di Cuneo e successiva condivisione di una compilation ai tempi realizzata per documentare parte del fermento ivi generato...



Il Nuovo Rock a Cuneo


Qui come avvenne per altre scene c.d. provinciali si creò un movimento di nuovo rock tra mille difficoltà. Grazie a delle poche ma sentitissime iniziative, portate avanti dagli stessi musicisti che lo animarono e da alcune figure chiave, si riuscì a far risaltare un bel giro di esperienze contro-culturali, prima che soltanto musicali.
Sugli iniziatori so ben poco, come altrove ci saranno stati i primi punk-alieni già sul finire degli anni 70. La concretizzazione di un solido e nuovo giro musicale anche in questo lembo italiaco (dalla forte connotazione occitana) la si ebbe nei primi anni 80, quando diverse band cominciarono a farsi conoscere in zona e a mettersi in contatto tra di loro (pur mantenendo anche una 'sana' rivalità campanilistica a volte..).
Grazie ad alcuni eventi si cominciarono a mettere in mostra realtà appertenenti al più generale fenomeno musicale in linea con gli stilemi internazionali del punk (soprattutto post-punk qui) e della wave. 
Nel settembre 1983 ci fu' ad esempio l'importante festival 'Battle of Bands' a San Albano Stura a richiamare in rassegna delle prime band ascrivibili al nuovo rock.
Da qui in poi sarebbe stato un crescendo di occasioni per queste nuove band, grazie soprattutto all'iniziativa di un gruppo di giovani (perlopiù cuneesi) che si sarebbe formalizzato intorno alla metà degli anni 80 sotta la denominazione di Suoni dal Profondo Nord.
Questo collettivo, guidato un po' dalla capacità organizzative di Leonardo Borghese (ma anche da figure come Salvatore Borgia, Giuseppe Prencipe, Davide Balangero resp. concerti, Frank Priola) si adoperò per radunare maggiormente queste nuove band del territorio, creando eventi dedicati e promozioni radiofoniche.
Un ciclo di concerti tra il 1985-1986 (il biennio d'oro per il nuovo rock cuneese) venne organizzato sotto la denominazione di Concerti della Bambina ---> una bambina che forse stava ad indicare la natura stessa di questa scena diversamente wave, un po' irrequieta, fastidiosa...vista la vocazione democrastiana e un po' conservatrice che vigeva allora in questa parte d'Italia molto di confine. 
Da queste esibizioni radiofoniche gestite dal collettivo Suoni dal Prodondo Nord sarebbe sorta quella breve ma importante esperienza dell'etichetta omonima. La stessa che avrebbe prodotto (oltre ad altre tape) la compilation A Place To Survive (1986).




Una selezione con dentro quasi tutte le band principali di Cuneo e dei campanili limitrofi (forse come 'grande assente' la band dal sapore wave che ebbe più 'successo' fuori d'areale: gli Out of Time), con nel titolo già un messaggio chiaro, quasi a dire: << in questa zona è difficile sopravvivere musicalmente >> Magari non solo musicalmente, anche artisticamente liberi, senza sovvenzionamenti...
Vi consiglio di ascoltare A Palce To survive qui sul blog Venus + On http://venuspluson.blogspot.it/2011/11/aavv-place-to-survive.html  e di dare una letta all'interessantissimo libretto di accompagnamento http://issuu.com/dezbi/docs/a_place_to_survive_-_booklet condiviso dal gestore del medesimo blog su Issuu (soprattutto da questa riproduzione del booklet potrete venire a conoscenza di altre storie legate alle vicissitudini della Suoni dal Profondo Nord e su alcune band di questo territorio).

Passando ad altro, per questo territorio c'è da sottilineare l'importanza di un locale come il Le Macabre di Bra, che molti (anche fra diversi waver piemontesi) ricorderanno come posto mitico dove passò molta wave locale (per suonare, ma anche per ritrovarsi) e nazionale. Un locale che purtroppo ha chiuso i battentit definitivamente nel 2008. Un luogo davvero centrale per la scena cuneese ( --->se vi va ecco un degno articoletto rievocativo scritto da qualcuno che ci mise piede più di una volta e che ne ricorda sinteticamente la storia: http://www.votailprof.it/Blog/Musica/Le-Macabre-dice-addio-134465 .

Questa stagione più wave si fermerà con due roboanti rassegne musicali cuneesi: Movimenti 86 e Movimenti 87, veri e propri festival organizzati al tempo da Alberto Castoldi (altra figura chiave per questa bella scena di nuovo rock cuneese) e a cui parteciparono band dal calibro nazionale come i CCCP, Diaframma e Litfiba.

Sul finire degli anni 80  questo movimento wave sarebbe scemato lasciando però il testimone ad altre esperienze rock ---> sul solco di questa stagione sarebbe nata una cruciale band dell'alternative italico, i Marlene Kuntz. Leggete qua come ricorda lo stesso Cristiano Godano quella Cuneo anni 80 e come sembra esserne in debito come musicista: http://www.love-boat.org/articoli/cuneo.htm (scivolate fino agli ultimi due capoversi...).


Bene, svolta questa promenade informativa, arrivo a parlare di qualche band: qualcuno infatti si sarà domandato come mai io abbia fatto cenno fino ad ora soltanto ad un paio di gruppi...beh, semplicemente perchè ora ne passerò in rassegna diverse nella compilation sottostante....una compilation a cui io stesso, scorrettamente e maldestramente, ho dato (visto che non ne aveva) una semplicistica denominazione...



CUNEO COMPILATION




Questa in cui vi imbattete non è stata un'uscita ufficiale. Io stesso vi ho lavorato un po' per modirficarla. La folder che vedete qui sopra è una mia photoshoppata: ho ragrumato i 4 fogliettini che facevano da 'copertine' alle due cassette (con gli elenchi scritti a macchina come negli anni 50!) e ne ho ricavato un foglio unico. 
Mi domando se questa double tape compilation non sia frutto dello stesso giro Suoni dal Profondo Nord. Sembra scontato. Sembra una prova generale per A Place To Survive (forse con meno band coinvolte).

L'anno di produzione è molto incerto: forse fu realizzata tra l'85 e l'86 (ad ogni brano viene fornita una datazione precisa antecedente e l'ultimo anno di riferimento è proprio l'85..). Sembra una prova generale per A Place To Survive (forse con meno band coinvolte).

Gli stili ricompresi nelle due cassette (attinenti a 10 progetti musicali ben distinti) sono molto variegati e forniscono una bella gamma caleidoscopica del potenziale di questa ottima scena italica anni 80.



Le Band / I Progetti Musicali nella Compilation



01. CROMOLUX (brani 1 a 2 / tape 1)



Si parte nella selezione con la proposta musicale degli albesi Cromolux, attivi dal 1982. Qui ad integrazione di quanto avrete potuto leggere riguardo a questa band sul booklet di A Place To Survive vi segnalo anche l'articoletto a loro dedicato uscito per celebrare il trentennale della band (apparso nel 2012 su La Gazzetta d'alba): http://www.gazzettadalba.it/2012/08/cromolux-i-trentanni-della-band-albese/
I Cromolux erano una bella compagine sorrettasi fin dall'inizio sulle composizioni musicali di Biagio Cairone e sui testi (poi anche interpretati) del cantante Bruno Battaglino. 
Con i loro due brani presenti in raccolta potrete imbattervi in quelle che sembrano essere stati i riferimenti iniziali della band: un mix di rock wave (come nel caso del primo brano -strumentale- molto post-punk, alla Talking Heads ma anche un po' Cure) e di rock variamente classico (come nel seconda traccia, piena di virtuosismi chitarristici dello stesso Cairone..un po' alla Dire Straits?).


02. DARTOS (brano 3 / tape 1)



Come seconda band nell'ordine compilatorio troviamo una compagine di Fossano, i Dartos (anche loro in A Place To Survive). Qui ci troviamo al cospetto di una proposta poco wave ma comunque valida, vocata ad brioso jazz rock con varie contaminazioni (anche blues, come dice il titolo stesso del loro brano).


03. DISPLAY (brani dal 4 a l'11 / tape 1)



Ecco in terza posizione la prima band propriamente di Cuneo: i Display. Una formazione di breve corso (84-86?) molto brillante, con una forte trazione elettro (--> resa possibile dalla mirabile levatura tecnica del synthesizer Frank Priola, lo stesso nello staff Suoni dal Profondo Nord). 
La formazione più estesa vedeva all'opera, oltre a Frank (drum machine/synth/batteria), Riky Dutto come vocalist, Andrea Borsalino al basso (l'unico non presente nel collage sovrastante da me realizzato), Peter Soro alla chitarra e Walter Giraudo alle tastiere.
I brani oscillano tutti tra pulsioni synthpop abbastanza chiare, anche se affiorano qua e là gusti anche oscuretti/post-punk (come in 'Clock') e passaggi elettro-sperimentali. Spicca anche qui la hit gradevolmente poppeggiante Killin' Friend (ascoltabile in versione migliore, assieme ad altri stessi brani della band, sempre su Venus+On http://venuspluson.blogspot.it/2011/10/display-take-me-hard.html ).


04. DOCTOR SAX (brano 12 / tape 1)



Scorrendo ancora la scaletta troviamo un'altra formazione jazz rock con stilistica molto influenzata ancora dai 70 (già con una contaminazione più wave rispetto al brano dei Dartos). Questo è probabilmente il gruppo autore del brano (targato 1984) contenuto in questa compilation: Corrado Gallo voce, Antonio Lazetera tastiere, Bartolo Costamagna chitarra, Davide Balangero chitarra, Paolo Rosso basso, Roberto Testa batteria, Luciano Guarini batteria.


05. INTOLERANCE (brani dal 13 al 19 / tape 1)



Ecco a cominciare il lato B (e quasi a finirlo..) una band che mi ha sempre suscitato ottime sensazioni, fin da quando ho potuto iniziare ad apprezzarne i pochi prodotti sonori lasciati. 
Gli Intolerance furono incarnati da poche ma validissime figure musicali, dedite in quegli anni ad una avanguardia sperimentale di indiscussa levatura. Il primo nucleo si originò nel luglio 1983 come duo composto da Paolo Chiotasso e Marco Marongiu (entrambi ex Rote Wien), ai quali si assommò ben presto Luca Musso. Lo stesso Chiotasso abbandonò poi, quasi subito (per altri impegni), il discorso. La foto qui sopra credo si riferisca proprio a questa breve coabitazione in terzetto.
Per saperne di ulteriori sugli obbiettivi e sulle vicissitudini di questa band vi consiglio di ascoltare l'intervista a Luca Musso del 1985 contenuta nell'opera Omnia proposta sempre su Venus+On http://venuspluson.blogspot.it/2012/02/intolerance-omnia.html  (ultima traccia sonora..) e di leggervi la biografia ultra dettagliata redatta dallo stesso ex componente Marco Marongiu sempre su venus http://venuspluson.blogspot.it/2013/02/intolerance-in-vinile.html .
Aggiungo solamente che fortunatamente questa band è tornata  meritoriamente un po' in vista grazie alla rivitalizzazione del nastro self-titled del 1985 (ai tempi prodotto dalla S.d.P.N.) rieditato oggi dalla Rave Up Records (su Lp stavolta! a proposito di rivincite della storia..). 
Nella presente compilation potete trovare alcuni dei brani Intolerance in una versione inedita e live (una delle tracce proviene addirittura da una delle prime esibizioni: dal 1983). Lo stile principale è fondamentalmente afferibile al genere oggi comunemente identificato come minimal wave --> della miglior specie, anche se la qualità di registrazione, come in altri casi della selezione, non è delle più pregevoli.
Piccola chiosa infine per Luca Musso, purtroppo scomparso ormai da diverso tempo (1992), a cui mi sento legato pur non avendolo conosciuto. Ai tempi sembra risultasse antipatico (magari veniva incompreso, come il nome della band), invece secondo me è da tributargli tutto l'affetto possibile e un caro ricordo: è stato in grado di esprimere negli Intolerance (assieme alll'altro cardine Morongiu) una pagina esemplare di sperimentazione musicale in una purtroppo solita dimensione super-underground. Lo stesso Godano lo cita come prezioso amico e ispiratore...


06. LOW NOISE (brano 20 / tape 1)



In chiusura della prima cassetta troviamo i Low Noise --> Letteralmente Basso Volume. Un nome azzeccato ed esemplificativo, che reca già l'idea del sound nelle intenzioni dei suoi componenti. 
Erano attivi a Bra (all'inizio come Din A Nul, con il definitivo nome dal 1983 per qualche anno) e furono autori di un un rock elegantemente condito di elettronica, oggi definibile come minimal/cold wave (--> vista la cadenza flemmatica e un po' malinconia della loro musica).
Questa fu la formazione (credo prevalente) di quegli anni: Tony de Marco basso, Mauro Giandrone tastiere/synth, Bruno Lusso tastiere, Sara Avalle voce, Dino Milanesio batteria.
Per migliore qualità ripassare sempre su Venus in caso..


 07. SPLEEN (brani 21 e 22 / tape 2)



Ad iniziare la seconda tape (più corta rispetto alla prima) ecco i mirabili Spleen. Forse la migliore band post-punk d'area cuneese anni 80. 
Partiti come esecutori di cover, impararono presto ad assemblare proprie composizioni e a dar corso ad un suggestivo progetto molto darkwave. 
Il leader/compositore/chitarrista/autore dei testi è stato fin da subito Alberto Franco, oggi apprezzato cantautore (spesso accompagnato da un ottimo ensemble). Assieme a lui Giorgio Martinetto alle tastiere, Giuseppe Cornagliotto al basso e Paolo Bruno alla batteria.
Al tempo fecero diversi live e purtroppo, come capitò a molte altre band di allora, non riuscirono a andare oltre la pubblicazione di qualche tape. Peccato perchè il loro sound era assolutamente di rilievo, in linea col rock dei Cult ma con anche altri maestri del post-punk internazionale, il tutto riarrangiato in una chiave personale. 
I loro due brani (live) presenti in questa compilation dimostrano tutta la loro caratura: 'Searchin' For Love'è una cavalcata romantica e trascinante (per una versione più pulita, sentasi sempre a Place To Survive..), 'My Inner Feelings' più cold wave e raffinata. Suggestivo rock wave assolutamente da elogiare..


08. RES OCCULTA (brano 23 / tape 2)

Come seguente progetto presente nella seconda casseta troviamo un brano targato Res Occulta --> trattasi in pratica di un B-Side project di Alberto Franco e Giorgio Martinetto: il primo qui sempre in veste di vocalist e agli strumenti, il secondo alle tastiere.
'Sunlights & Shadows', il pezzo incluso, è il brano più sperimentale del lotto, giocato in una chiave molto ambient/minimal wave con suggestioni quasi industrial..una bella perla dal sapore estatico. Credo provenga direttamente dall'unica realizzazione in solitaria come Res Occulta, un demo del 1985.


09. STORM (brani 24 e 25 / tape 2)



Ecco apparire a questo punto, come terza proposta inclusa nella selezione, gli Storm. Una formazione sostanzialmente post-punk (con comunque tranquille citazioni rock wave anche) molto in debito col primo periodo dei Cure. 
Furono la compagine braidese che fu più in concorrenza con l'altra proveniente dalla medesima cittadina: gli S.T.U.P.R.O. Questa la loro formazione: Paolo Degioannini chitarra e voce, Enzo Fissore voce e chitarra, Flavio Fraire basso, Alberto Furlani batteria.
I loro due brani inclusi (provenienti molto presumibilmente da un'unica registrazione live del 1985) si lasciano ben ascoltare (soprattutto Sadness), peccato la qualità della tape sia più vigliacca nel loro caso (ripassare sempre da Venus qualora li vogliate approfondire in una migliore qualità...).


10. VIBRAZIONE (brani dal 26 al 32 / tape 2)



Chiusura di compilation (parte finale lato A e unica presenza sullo scarno lato B della seconda tape) affidata agli albesi Vibrazione. Una compagine rock wave sostanzialmente, con molto funk nel ritmo e tecnicamente molto valida. 
Loro avrebbero dovuto uscire immediatamente dopo A Place To survive con Lp sempre a produzione Suoni dal Profondo Nord, ma non credo se ne fece niente. Di sicuro realizzarono un demo a loro nome nel 1985 e parteciparono a varie rassegne del loro territorio.
Qui compaiono con 6 composizioni abbastanza apprezzabili, con testi rigorosamente in italiano. 
Questa la formazione: Mario Giachino voce e chitarra, Stefano Oberto chitarra, Bruno Cavagnero sax, Paolo Aloi basso, Giuseppe Celorio batteria ---> con spesso (come in alcuni brani anche di questa selezione) Elena Roggero alla voce e ai cori.


Buon Ascolto (purtroppo anche tra gli stridori a volte..)


Description of the double tape compilation in english: today a mysterious selection without year of realization (maybe around the 85-86 period), made by an unknown producer of the city of Cuneo (Piedmont region). All the tracks come from this district of Italy and show the very good potential of this zone (for other better works there's the Venus + On blog page http://venuspluson.blogspot.it/2011/11/aavv-place-to-survive.html ). Details of the Tracklists: 01-02. Cromolux (funky rock wave); 03. Dartos (jazz rock); 04-11. Display (Synthpop); 12. Doctor Sax (jazz rock wave); 13-19. Intolerance (minimal cold wave); 20. Low Noise (minimal cold wave); 21-22. Spleen (post-punk/darkwave); 24. Res Occulta (electro-experimental/ambient/cold wave); 25-26 Storm (post-punk); 27-32. Vibrazione (pop-rock wave).


Please Enjoy

http://www.4shared.com/zip/Hrd8i8E3ba/Cuneo_Compilation_198x.html


Ringranziando infine F.d.P. per la condivisione, dedico il presente post alla memoria di Luca Musso e mando un caro saluto a quanti animarono questa formidabile stagione di rock cuneese.

Saluti.




Rare 12 Inches Week: Day 1, Opala

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Ben ritrovati 'vacanzieri' (perchè è tempo di grandi vacanze! dato il periodo..), rieccomi a voi per proporvi un'altra galoppatina vinilica di durata settimanale...un'altra bella sfida per il sottoscritto! (ma ormai di queste settimanelle ne ho portato a termine un paio, sono rodato!).
Stavolta ho pensato che dopo il calibro 7 potevo passare al livello successivo, quello del 12 pollici..



Il 12 Pollici nella Wave Italiana




Se il 7 pollici suonava come uno strumento più di lancio o di corredo promozionale, col 12 si spalancavano le porte, per i gruppi che riuscivano ad arrivarci, di una produzione decisamente più lusinghiera.

Detto questo, preciso subito però che oggetto di questo post (e di questa iniziativa settimanale) sono gli Ep e non gli Lp. Due supporti col il medesimo formato: entrambi 12 pollici.
La differenza tra queste due realizzazioni viniliche consisteva nel numero di giri (sempre e soltanto 33 giri per l'Lp, anche 45 per l'Ep) e soprattutto nel minutaggio inciso (di solito la metà per un EP rispetto ad un Lp).
Soltanto l'Ep verrà più comunemente chiamato anche 12''.

Fatta questa necessaria precisazione posso passare in rassegna alcune peculiarità della diffusione del 12 pollici nella wave italiana.

Innanzitutto bisogna dire che l'uso di questa dimensione produttiva trovò largo uso per tutti gli anni 80 italiani ---> A tal riguardo sarebbe interessante avere una statistica di quanti 7'', 12'' Ep e Lp vennero incisi in proporzione tra loro. Forse come strumento principale di promozione su disco per le (poche/fortunate) band wave italiane, vincerebbero gli EP. 

Raggiungere l'Lp era il massimo dei massimi, l'Ep 12 pollici rappresentava già, per molti, il coronamento di un soddisfacentissimo sogno vinilico: il 7 gratificava ma il 12 rendeva già abbondantemente meglio il concetto dell'aver fatto un disco.
L'Ep 12 pollici era quasi un Lp, vi si potevano mettere dentro più brani (di solito 4, due per facciata) e si poteva vendere con più orgoglio. Fan, parenti e amici erano decisamente più contenti.

Credo fu il formato produttivo preferito anche dalle etichette indipendenti medio-grandi: il prodotto risultava oltremodo più appetibile rispetto ad un 7 pollici (proprio per il maggior numero di tracce contenute rispetto ad un singolo) e costava meno in termini di tempo ed incisione rispetto ad un Lp.

Oltre che dalle label, ne furono prodotti diversi anche in auto-produzione --> anche se per questo formato il fenomeno di auto-finanziamento già fu più difficile, dati i più rilevanti costo rispetto ad un 7 inches.

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Per avviare questa settimana di condivisione in formato 12 pollici EP ho selezionato alcuni dischetti che ancora non ho visto comparire nel web su altri blog...partiamo con una stuzzicante proposta costituente la 'discografia' di una band anni 80 torinese..gli....



OPALA




Questo bel gruppo ebbe breve ma significativo corso nella brulicante galassia wave torinese. Si formarono nel 1983 e andarono avanti per qualche anno inanellando concerti e partecipando a diverse rassegne (non solo nel circondario ma ad esempio anche a Milano).
Su varie fonti viene segnalata costantemente questa formazione (la stessa della foto): Michele Guidotti alla voce, Pino Siciliano alla chitarra, Gianfranco Muscanera al basso, Franco Presutti alla batteria e Johnny Pecoraio alle tastiere.

Credo realizzarono qualche tape, di sicuro uscirono in via ufficiale (e dopo di che scomparvero..) soltanto con questo ben fatto 12 pollici Ep...



'Mondo Fluido (12'' 1987)'




Ecco un bel dischetto che si fa ben ascoltare dall'inizio alla fine. Un lavoro prodotto dalla Cannibal Records (---> credo una parent label della più nota Toast Records di Giulio Tedeschi) e composto di 4 brani di ottima darkwave all'italiana (con testi rigorosamente e tutti in italiano!).

I riferimenti stilistici spaziano tra post-punk e goth rock melodico. Un rock wave abbastanza oscuretto sostanzialmente, decisamente ben eseguito e confezionato con assoluta perizia tecnica dai suoi 5 alfieri realizzativi.
Le liriche, il cantato (davvero suggestivo) e le ricorrenti atmosfere rarefatte conferiscono al lavoro anche una complessiva veste definibile oggi come cold wave. 
Il brano più movimentato nel ritmo è sicuramente la intro 'Fantasma di Sampre' (---> forse la più perla tra le 4 canzoni, ma è davvero questione di gusti in questo caso!). Nell'inzio dell'ottima (e psichedelica) self-titled track c'è un chiaro rimando ai Bauhaus di bela-lugosiana memoria...
Saziatevene di questo bel 12 pollici, se ne siete capaci...

Buon Ascolto...



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Special 12 Inches Week --Presentation--


Dear foreigner friends of this little corner of the web, for the next week every day on this blog i will try to share some rare 12 inches records from the old italian 80s age, touching different styles, but principally new wave sounds.
Today we start with the only release from the Opala band (Turin, Piedmont 83-late 80s). A very good record with 4 enjoyable tracks (with only, unfortunately for you, appreciable italian lyrics), in a pure cold/dark post-punk style. Amazing the most movemented song 'Fantasma di sempre' ('Eternal Ghost') and the selt-titled track 'Mondo Fluido' (with the intro very bauhausian and very psychedelic...).


Please Enjoy

http://www.4shared.com/zip/e3BJV23Gce/Opala_12-1987.html



Ringraziamenti ad F.d.P. per la condivisione e a domani per il secondo appuntamento con la nuova speciale settimana condivisoria.

Saluti.



Rare 12 Inches Week: Day 2, Danseur Boxeur

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Ecco subitaneamente il secondo appuntamento della settimana dedicata ai 12 pollici piuttosto rari provenienti dagli anni 80 italiani...poche ciance...oggi ho pensato di condividere l'unico disco su vinile (--> con un gemello a 7 pollici però) dei......



DANSEUR BOXEUR



Con questa bella formazione new wave fiorentina finiamo al cospetto di una realtà musicale piuttosto significativa nell'allora capitale del nuovo rock italiano --> purtroppo niente foto di band oggi, non mi è riuscito di trovarne una che sia una...alcune info volentieri...

Sulla data d'avvio precisa del progetto musicale non vi è certezza: è presumibile però che i Danseur Boxeur si originino intorno al biennio 84-85 (metà anni 80 quindi).
Costanti motori di questa formazione, dall'inizio alla fine della parabola musicale, furono Marcello Laviosa (il vocalist, nonché autore dei testi e compositore) e Niccolò Chelazzi (il bassista). Altri elementi (tra gli altri) furono: Francesco Calamai (il batterista principale della band, che prese questo ruolo nel 1986, subentrando a Cosimo 'Keita' Cadore, per restarci fino al 1993), Massimo Manetti (chitarre primo periodo), Vittorio Nistri (ai synth nel primo periodo), Marco Fazio (chitarre/synth ultimo periodo) e Roberto Andreucci (tastiere).

Con la loro wave molto danzereccia i Danseur Boxeur si misero discretamente in vista nella Firenze dei Club, suonando in diverse occasioni e facendosi ben apprezzare anche fuori dei dancefloor del lungarno. 
L'evento decisivo per affermarsi capitò loro nel 1986, quando arrivarono a disputarsi la finale del Rock Contest organizzato da Controradio al mitico Tenax. Purtroppo non risultarono assoluti vincitori (vinsero quell'edizione i Redox) ma da qui fu un crescendo di fortuna. 
Partecipano infatti nello stesso anno ad una compilation realizzata dall'importante label Kindergarden Records con il brano 'Solo Amanti' e cominciano a maturare da qui i contatti decisivi per la produzione dei loro unici dischi --> il primo dei quali prodotto nel 1988, il sottostante...


'Danseur Boxeur (12'' 1988)'




Questo è un tipico esempio di produzione anni 80 di un brano in formato maxi-singolo (con più versioni dello stesso), come si usava spesso per pezzi un po' dazerecci (---> cosa che avvenne soprattutto in ambito italo-disco, dove spesso sui 12 pollici si metteva il brano originale sul lato A e una versione dello stesso riarrangiata in chiave strumentale sul lato B --> operazione ideata soprattutto per andare incontro alle esigenze dei DJ, che così potevano modulare e giocare sul pezzo).

Il disco fu prodotto dall'etichetta bolognese Rose Rosse Records di Bruno Magnani, lo stesso dei N.O.I.A. ( in grado dopo i successi italo-disco con questa sua formazione di gestire anche quest'ottima label, attiva tra fine 80 e inizio 90, che tralatro mandò alle stampe anche dei dischi dei Kirlian Camera).
Il maxi-singolo in questione contiene tre versioni di una self-titled track: una sul lato A (con il brano nella realizzazione originale); due sul lato B (una per la distribuzione in radio e una col testo tradotto in italiano).

Le tre versioni differiscono in piccoli cambiamenti ritmici, nelle intro e nei finali (la differenza più sostanziale è con l'ultimo brano, dove si cambia lingua e di conseguenza un po' la metrica complessiva).
Il pezzo non cambia nella sua cifra stilistica, restando sempre in debito con le stesse influenze: synthpop, post-punk, leggera EBM (con ispiratori chiari i concittadini Pankow) e rock wave in genere.
Un triplice brano scanzonato ma con liriche affatto disimpegnate (sentasi il testo in italiano..'noi lotteremo e balleremo' contro i pugili un po' bulli di strada..), contrassegnato dalle buone esecuzioni musicali operate dai componenti Danseur Boxeur di allora: dalle ottime trame synth di Vittorio Nistri (un autentico mago dell'elettronica, già a Firenze negli Overload! e synthesizer d'avanguardia in collaborazione con gente del calibro di Alberto Fiori Carones..), dalle zigzagate molto stilose del chitarrista Massimo Manetti, dalle rullate energiche di Francesco Calamai (lo stesso dei primissimi Litfiba..), dal basso puntuale di Niccolò Chelazzi e dall'ottima interpretazione vocale di Marcello Laviosa (coadiuvato nei backing vocals anche da Manetti).

Dopo questo disco i Danseur Boxeur avrebbero continuato ancora per qualche anno (intraprendendo una fase di pop rock più ironico), arrivando in fine d'esperienza a realizzare un altro lavoro completo, su CD e musicassetta, ancora per la Kindergarden Records: 'Eretti e Ritratti' 1992 (distribuzione Ricordi). 
Un'ottima band che avrebbe meritato qualche altra realizzazione in più...spero gradirete questo loro bel dischetto...


Special 12 Inches Week --> Day 2, description in english: Second meeting with rare italian releases on 12 inches with the only vynil record made by Danseur Boxeur (Florence, Tuscany middle 80s-early 90s). For this time for you a maxi-single self-titled track in triple version, made by the band in 1988. Principal influences: synthpop, post-punk, light/early EBM (in a similar Pankow style) and other rock wave tendencies.

Please Enjoy

http://www.4shared.com/zip/uwA8zrClba/Danseur_Boxeur_12-1988.html


A domani per il terzo giro..

Saluti.



Rare 12 Inches Week: Day 3, Settore Out

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Terza proposta settimanale in chiave 12 pollici affidata ai......



SETTORE OUT




Ecco un altro gruppetto operativo negli 80 italiani (partito nel 1985) di cui alla fine dovevo finire per parlare.
I Settore Out sono stati una compagine davvero importante per lo sviluppo del moderno alternative rock italiano. 
Erano d'area milanese e furono capitanati (nonchè fondati) da Evasio Muraro (oggi valente cantautore http://www.evasiomuraro.com/index.htm ). Con lui (in veste di bassista e cantante) a formare un quintetto nella prima fase: Fabio Stucchi batteria, Daniele Denti chitarra, Piero Ruggero tastiere/organo e Moreno Zaghi chitarra.
La prima parte di carriera (che a me interessa di più) si basò su un rock wave abbastanza agguerrito e facilmente ascrivibile in un filone combat rock (abbastanza sull'esempio dei Clash, ma con forti connotazioni post-punk anche).
Fra l'86 e il 90 si fecero ben notare con questo rock combattivo e fecero diversi dischi (tre 7 pollici, un 12 pollici e un Lp), qualche cassetta e parteciparono anche a delle compilation.

Una svolta stilistica (nonchè di carriera) la si ebbe chiaramente con l'Lp prodotto dalla Diva Records: 'Un'Altra Volta' (1990). Da qui intraprenderanno quel corso che avrebbe fatto guadagnare loro maggiore visibilità e li avrebbe fatti entrare in contatto con le realtà più importanti del nascente alternative rock italiano anni 90. 
Con quest'album infatti, fondendo le loro reminescenze punk rock col folk e prime intuizioni alternative, riuscirono a far anche un po' da apripista (assieme soprattutto ai Gang) per la seconda vulgata del combat rock all'italiana che sarebbe stato sdoganato in quegli anni da etichette come la Black Out Records di Giuseppe Galimberti (lo stesso produttore proprio di 'Un'Altra Volta').

Sulla scia di questa affermazione, nel 1993 realizzano, con la collaborazione prestigiosa dei CSI (ex CCCP Fedeli Alla Linea), il loro album di maggior successo: 'Il Rumore delle Idee'. Un lavoro osannato dalla critica dell'epoca e indicato fra i capostipiti del moderno alternative rock italico.

Dopo questi riconoscimenti, i Settore Out calcheranno diversi palchi e parteciperanno a diverse rassegne con le band rock più significative del periodo a livello nazionale. 
Nel 95 partecipano anche alla mitica compilation 'Materiale Resistente 1945-1995', con dentro il meglio del rock italiano di quegli anni: C.S.I., Ustamamo, Yo Yo Mundi, Disciplinatha, Marlene Kunt, Modena City Ramblers, Santo Niente etc..(vedere tracklist su discogs..).

Proprio nell'apice della loro parabola arrivò purtroppo (e troppo presto) il termine della corsa: sfumata rovinosamente la prospettiva di fare un altro album nel 1996 con la Polygram, il gruppo si sfaldò.

Resta comunque di questa esperienza una piccola-grande storia (a cui ho voluto dare i miei onori con questo piccolo scritto-tributo), una storia di una band che ha saputo incidere (forse mi dirà qaulcuno: 'nel suo piccolo') nel campo della musica alternativa italiana...

Io, in conclusione, vi favorisco l'ascolto di uno dei primi dischi Settore Out...proveniente dal loro periodo più rock wave...



'Città (12'' 1987)'




Il presente 12 pollici è il secondo vinile uscito a nome Settore Out e fu auto-prodotto (senza avvalersi di etichetta sia per produzione che per distribuzione) come il precedente 7 pollici ('Iceberg-Uomini di Frontiera' 1986). 
Si compone di 4 brani e puo' essere diviso in due parti (coincidenti coi due lati) per i contenuti di testo proposti: nel lato A si sviscerano (con forza) temi tipici del movimento anarco-combat rock (anti-militarismo e anti-imperialismo), nel lato B invece si sondano temi di riflessione più esistenziale (sulle paure quotidiane e sulla moderna vita metropolitana).
Stilisticamente suona molto rock wave dall'inizio alla fine: un mix tra punk rock e post-punk (molto energico in particolare nel lato A).
Un disco per risvegliarsi da certi torpori...


Special 12 Inches Week --> Day 3, description in english: today for the third recommend of this special week we have one of the first works from the band Settore Out (Milan, Lombardia region 1985-1995). It's the second record self-produced by this important rock band (that will be central in the 90s for the early italian alternative rock movement) and show a brilliant rock wave across various punk rock influences and strong post-punk bases. Great lyrics (in italian) on typical anarcho-combat rock themes (side A): anti-militarism ('Senza Bandiere' = 'Without Flags') and anti-imperialism ('Impero' = 'Empire'). More existentialists in the side B: daily fairs and metropolitan life.


Please Enjoy

http://www.4shared.com/zip/PLgEVcZGce/Settore_Out_12-1987.html



Fine del terzo giro, ringraziamenti a Simone per la condivisione. A domani..

Saluti.


Rare 12 Inches Week: Day 4, Plasticost

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Come starà procedendo questa settimana? Spero tutto bene, l'economia va alla grande...qui siamo al quarto appuntamento con la settimana a 12 pollici...ci imbattiamo per questa tornata nei...




PLASTICOST




Altra band che in molti conosceranno. Erano della provincia di Vicenza (Veneto quindi) e negli anni 80 si misero in luce con una verve effervescente.
Le sorti del progetto si ressero per tutta la durata del primo periodo di attività sulle spalle di due soggetti: Sergio Volpato (sorta di leader e istronico cantante/chitarrista) ed Elio Caneva (bassista).
Sulla storia sto poco a raccontarvi perchè c'è un fantastico sito da visitare, dove si puo' trovare tutto ma proprio tutto quello che ce da sapere sulle vicissitudini di questa grandiosa band: http://www.plasticost.it/  .
Piccole note da aggiungere riguardano le fasi della band e gli ultimi movimenti: 
- Sulle fasi del progetto bisogna distinguere tra il primo periodo (abbastanza lungo, 12 anni) sviluppatosi tra l'80 e il 92, contrassegnato da un sound tipicamente wave, terminato con la mancata pubblicazione di un nuovo disco (rimasto inedito), e una seconda parte di carriera partita nel 98 e apparentemente terminata nel 2008, segnata dal progetto 'La Trilogia del Millennio': un concept work -di musica elettronica sperimentale con testi esistenzialisti- portato avanti da Volpato in sintonia con altri validi collaboratori musicali.
- Gli ultimissimi sviluppi a nome Plasticost riguardano invece la loro partecipazione con un brano ad una compilation dell'anno scorso (2013) allegata all'omonimo libro di Federico Gugliemi: 'Noi Conquisteremo La Luna' (Spittle Records/Rave Up). Partecipazione avvenuta con uno dei migliori brani Plasticost: 'Canzone Dada', un'autentica hit della wave italiana anni 80.

Qui per voi, per favorirvi un piccolo ascolto, ho pensato di condividere il loro secondo Ep...



'Evviva Evviva (12'' 1987)'




Questo 12 pollici venne sostanzialmente auto-prodotto dalla band e venne realizzato con tutti i crismi della professionalità da questa formazione: Sergio Volpato voce, Elio Caneva basso, Roni Alessi batteria, Paolo Gambaretto chitarra, Tarcisio Lunardon synth, Fabrizio Pozza chitarra.

Così viene descritto questo lavoro sul sito dei Plasticost: "Secondo mini album dei Plasticost e sconvolgente mutamento stilistico. Musica volutamente leggera ed inutile. Il gruppo fu costretto ad aprire un mutuo bancario per produrre un album di musichetta... In compenso girarono l'Italia in lungo ed in largo, il loro look da barboni fece scalpore.''

Un disco quindi certamente diverso dal loro primo (il self-titled del 1983, molto post-punk) e più pop (anche se ancora con convincenti basi rock wave ben ritmate --> sentasi ad esempio 'Panorama' e la self-titled track..). 
Probabilmente vollero smarcarsi dai soliti clichè wave(-darkwave) cercando una strada più loro: infatti da qui cominciò a notarsi una certa personalizzazione della musica Plasticost, che pian piano si fece via via più sperimentale, con mescolamenti di stili ed influenze, sempre in una maniera apparentemente leggera. Una tendenza, questa, che si consoliderà nell' Lp successivo, 'Pesce Naso', e che si farà definitivo modus operandi nella 'Trilogia del Millennio'.

Un documento sonoro brioso che, seppur più volutamente pop, si fa ben ascoltare..



Special 12 Inches Week --> Day 4, description in english: today another rare work from another important wave band: Plasticost (Vicenza district, Veneto region 80-92 / 98-08). Started as a typical post-punk band they learned soon to surprise (in a perfect dada style) people with a personal wave style with surreal lyrics. In this work (the second Ep, after the dark self-titled record released in 1983) they played a wanted pop rock music, with solid and enjoyable rhythms and post-punk backgrounds. On the stage with this music they were dressed as vagabonds to shock spectators. A rare document of this band, now back in the recent chronicles thanks to the compilation (2013) 'Noi Conquisteremo La Luna' (with their hit 'Canzone Dada' = 'Dada Song').


Please Enjoy

http://www.4shared.com/zip/IjIUywfBce/Plasticost_12-1987.html

Ringraziamenti ad F.d.P. per la condivisione ed un saluto a tutti quei figuri che collaborarono alla riuscita del progetto Plasticost (innumerevoli o quasi!). A domani per il quinto appuntamento...

Saluti.


Rare 12 Inches Week: Day 5, Verve

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Per il quinto giorno della settimana a 12 pollici siete pronti per una puntatina nel vero sotterraneo discografico anni 80 italiano? Con questo bel dischetto finiamo dritti dritti nelle rarità dei primordi wave italiani...ecco a voi il reperto vinilico dei....




VERVE


Purtroppo, vi dico subito, di questo progetto non si sa ben molto (non esiste neanche una foto credo). Forse fu soltanto la denominazione estemporanea utilizzata per dare un titolo alla produzione discografica che troverete sotto.
Quindi, se i Verve furono effettivamente un gruppo non mi è dato di saperlo. Di certo dietro questo pseudonimo si celava l'opera del signor Marziano Fontana...
Chi è Marziano Fontana? Beh, allora...agli addetti ai lavori dovrebbe essere abbastanza noto...agli altri dirò che si tratta di una figura cruciale per l'underground wave italiano. 
Marziano tra gli anni 70 e gli 80 è stato un musicista d'avanguardia, decisamente geniale, in grado di importare nel nostro paese una ventata d'aria nuova, con riconosciuta professionalità.
Abile chitarrista e compositore, tra il 79 e l'81, soprattutto a Torino, seppe rappresentare quella figura di riferimento imprescindibile in certi ambient avant-prog, per sondare quelle nuove ritmicità che si facevano chiamare altrove new wave.

Egli operò all'inizio soprattutto in sodalizio artistico con un altro grande torinese, anche lui musicista d'avanguardia e waver della prima ora, il poli-talentuoso Paolo 'Mixo' Damasio: synthesizer, conduttore a Radio Flash -uno dei motori della wave torinese anni 80- e ancora oggi enciclopedico conoscitore di musica a 360 gradi.

Come prima zampata di rilievo, il nostro Marziano (fortunatamente terrestre), compose (assieme ad altri geniali musicisti d'avanguardia torinesi: Silvano Borgatta, Silvio Puzzolu e Gigi Venegoni) proprio granparte dei brani del disco d'esordio di Mixo (nel 1979). 
Fatto questo importante lavoro (da segnalare fra i capostipi della wave italiana, anche se ancora segnato da atmosfere tardo-prog) avviò una serie di innumerevoli collaborazioni e prestazioni d'opera come musicista e produttore-rifinitore discografico (--> per tutti gli anni 80 sarebbe stato in questa veste un professionista richiestissimo, diverse volte anche in collaborazione con la Contempo Records di Firenze..mica un'etichettina..).

Ad inizio anni 80 ha animato le sorti di una piccola label torinese (credo sempre in associazione con l'amico Mixo) : la Smoko Records & Tapes.
Una piccola ma significativa esperienza che tra l'81 e l'83 contribuì a diffondere, a Torino e non solo, il verbo della new wave e (tra le altre cose) anche a lanciare i nomi più significativi del primo e moderno heavy metal all'italiana (Elektra-Drive, Revenge, Death SS, Strana Officina etc..---> http://www.discogs.com/Various-Heavy-Metal-Eruption/release/2550904 ).

Dal mazzo produttivo di questa etichetta uscì anche questo disco a nome Verve...




'A Soundtrack For 4 Polansky's Different Days (12'' 1983)'




(Alla luce di quanto detto sopra) Non si sa bene chi collaborò con Fontana alla realizzazione di questo 12 pollici a nome Verve. Forse lo stesso pool di musicisti con cui bazzicava già dalla fine dei 70 (i vari Borgatta, Puzzolu e lo stesso Mixo..).

Nelle parti cantate dei 4 brani affiora qua e là una voce maschile -che sia quella dello stesso Fontana?- anche se a prevalere è un'ottima prestazione vocale di una donna: Ann O' Rack (pseudonimo forse di una cantante italiana non meglio identificata, presente in altre produzioni discografiche anni 80, soprattutto italo-disco).
La composizione delle musiche è di certo un lavoro di Fontana, che davvero si sbizzarrì in questo piccolo ma interessante reperto sonoro. 

Il disco si differenzia stilisticamente in due parti: nel lato A prevale la sperimentazione (soprattutto no-wave: come conduzione ritmica nel primo brano, come concetto nel secondo), nel lato B viene invece proposto un rock wave più canonico (funkeggiante ed estremamente piacevole).

La voce femminile di Ann a tratti ricorda la Patti Smith di 'Easter', come in 'Playin' Wtih The Man', oppure la Siouxsie di banshiana memoria, come nel conclusivo brano 'See That My Grave is Kept Clean'. --> Un contributo decisivo alla apprezzabilità del tutto.

Nei fatti un disco dal sapore prevalentemente metropolitano (un'ideale soundtrack per un film di Polansky ambientato in un simile contesto!), nervoso e a tratti espressione di quell'angoscia tipica dei contesti iper-urbani, sospesi tra straniamento e frenesia.

Tutto da gustare...


Special 12 Inches Week --> Day 5, description in english: Other rarity from the early italian wave, maybe a 'one-shot-group': from the band Verve (Turin, Piedmont region 1983). A concept record realized like ideal soundtrack for a metropolitan movie directed by Roman Polansky. The starring of this project-record was Marziano Fontana, an eclectic/avantguardist musician/producer very important in the early italian wave. The present work can divided in 2 parts: with the first side really experimental (no-wave and other excerpts) and with the second more conventional (in a enjoyable rock wave style, very funky). Nice vocals thanks to the mysterious Ann O' Rack (maybe an italian singer, vocalist in other italian 80s records, especially italo-disco): sometime in a Patti Smith touch (like in the 'Playin' Wtih The Man') or in a Siouxsie style (like in the final 'See That My Grave is Kept Clean').


Please Enjoy

http://www.4shared.com/zip/hgUEHtFTba/Verve_12-1983.html



Ringraziamenti ancora ad F.d.P per la condivisione e a domani per il penultimo appuntamento con la settimana a 12 pollici..

Saluti.


Rare 12 Inches Week: Day 6, Hitchcock's Scream

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In apertura di week-end giungo al sesto appuntamento con una mini-storia e una condivisione di una band di brevissima durata ma di significativa importanza...sto parlando degli....




HITCHCOCK'S SCREAM





Di questo progetto che dire...preliminarmente, valga la battuta, che fu una delle ennesime iniziative di Giacomo Spazio...

Il discorso Hitchcock's Scream fu in pratica il primo e più rilevante progetto musicale avviato da Spazio al termine dell'esperienza dei 2+2=5. Con lui, in pari grado, altri due reduci di questa esperienza: Vincent Dalschaert e Nino La Loggia.

Dal 1988, nella nuova dimensione Hitchcock's Scream, i tre cercarono da subito una direzione più rock e meno synthetica (niente più minimal wave in pratica), con l'obbiettivo di riarrangiarsi con lezioni musicali del passato e di innovare mescolando soluzioni di nuovo rock alternativo (guardando presumibilmente a quanto accadeva in America..).

Questo tentativo, occorre ora precisare, è da inserirsi in un preciso contesto: quello del fantastico mondo con base nella Milano di fine anni 80 e che era animato da quella nutrita schiera di band e di musicisti gravitanti nel mirabolante giro della Crazy Mannequin Records prima e della Vox Pop poi. 
Indovinate chi aveva 'le mani in pasta' in entrambe le etichette? Ok..'Chi sarà mai?' direte atterriti...ancora Giacomo Spazio..
Nella Vox Pop, il Giacomo, si adoperò in una co-gestione, oltre che con Carlo Albertoli, anche con un'attuale gloria del rock nostrano: Manuel Agnelli degli Afterhours. 
Queste due etichette produssero un sacco di dischi fondalmentali per il rinnovamento del rock nostrano e ovviamente anche quasi tutti i brani che uscirono (tra l'88 e il 90) a nome Hitchcock's Scream (vedere su discogs le fantastiche compilation a cui parteciparono: http://www.discogs.com/artist/629430-Hitchcocks-Scream?type=Appearances ), ad eccezione della traccia conferita al numero 4 della rivista/collana di 7 pollici prodotta da Stampa Alternativa e denominata 'Vinile' (dove però c'entrava sempre Spazio -ancora!- essendone il curatore assieme ad altri http://www.sullamaca.it/tag/vinile-fanzine/ ).

Insomma un progettino innervato con tante cose ed emblematico di tutto quel magma cui vi ho appena accennato sopra (e su cui potrei tornare...), che lascio' diverse zampate e fortunatamente anche un lavoro in solitaria...il sottostante...



'BadKarmaBabaKool (12'' 1989)'





Eccoci difronte ad un disco abbastanza d'avanguardia per essere stato prodotto intorno al 1989, in grado di stupire per il già solido impianto alternative rock moderno che vi viene proposto e per l'ottimo piglio tecnico.

In questo lavoro, gli Hitchcock's Scream pur essendo immersi totalmente nei meandri dell'avant-wave e del revival garage, seppero infatti affrontare una decisa vocazione innovativa. Mescolarono talmente tante cose (con buona creanza!) che alla fine ne venne fuori un cross-over ancora oggi interessantissimo.

Il lato più sperimentale è il primo, dove il sound è davvero un miscuglio di tante robe --> forse definibile come post-punk/hard/alternative/noise rock. In evidenza nei tre brani proposti una chitarra super-distorta, ritmi tosti e corposi e una voce decisamente arrabbiata.
Nel lato B troviamo invece brani meno sperimentali e più neo-garage (come Number 17 e LoveSexLove --> purtroppo quest'ultimo con problemi d'audio più accentuati), espressi comunque ad alta dose energetica. Solo l'ultima traccia di questa parte torna più in sintonia col primo lato (--> quasi grunge, con coda psichedelica).

Questa la formazione all'opera nel disco: Giacomo Spazio voce/strumenti, Vincent Dalschaert chitarra/voce e Nino La Loggia drum machine. Il terzetto di cui sopra quindi, coadiuvato con ogni probabilità da Paolo Mauri (Weimar Gesang) in alcuni passaggi e forse da altre figure nell'uso di alcuni strumenti.

Dopo questo lavoro il sodalizio Hitchcock's Scream sarebbe tornato all'opera per partecipare con la cover di 'Atmosphere' alla mitica compilation 'Something About Joy Division' e si sarebbe espresso come ultimo atto nelle vicende del disco del 1990 'T. and The Starburst' (--> in pratica il primo disco da solista di Nino La Loggia).

Buon Ascolto...


Special 12 Inches Week --> Day 6, description in english: today the penultimate work of the review with the only record made by Hitchcock's Scream (Milan, Lombardia region 1988-1990). This ensemble is the first post-project of the minimal wave group called 2+2=5 (with Giacomo Spazio -vocals/instruments-, Vincent Dalschaert -guitar/back vocals- and Nino La Loggia -drum machine- in this new experience). The work is a mix of different rock styles:, across classic tendencies (garage/post-punk) and modern alternative rock intuitions (noise and proto-grunge).


Please Enjoy

http://www.4shared.com/zip/LDKF4Dntce/Hitchcocks_Scream_12-1989.html



Altro grazie ad F.d.P. per la condivisione e a domani per l'ultimo appuntamento della settimana formato 12 pollici.

Saluti.


Rare 12 Inches Week: Day 7, Definitive Gaze

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Amiche e amici del blog, chiusura notevole della settimana a 12 pollici assieme ai....



DEFINITIVE GAZE





Chi non conosce questi Definitive Gaze? Beh, altra bella band per cui io personalmente stravedo (con nome preso dal titolo di un brano dei britannici Megazine), che era originaria di Mestre e sulla cui storia, purtroppo, sembra oggi essere calato parecchio (ed ingiustificato) mistero.
Sul web infatti si trovano pochissime informazioni, sia riguardo una precisa ricostruzione delle varie line up (perchè ce ne furono diverse ad occhio, in neanche un decennio di carriera), sia sulla tempistica che ne dettò le gesta.

Sugli inizi, ad esempio, non ho certezze: anche se credo che la breve ma significativa saga dei D.G. sia partita attorno al biennio 85-86 (--> infatti Giacomo Spazio sul booklet di Vinile n°0 -a cui parteciparono con un brano- li definisce ancora immaturi nel 1987).

Anche sui nominativi dei componenti poche notizie. Di sicuro ebbero un ruolo importante nella band il vocalist Sandro Crivellari (recentemente cantante degli End http://web.tiscali.it/end.it/la%20band.htm ) e per buona parte dell'esperienza anche il cantante/chitarrista Andrea Manzo (protagonista nel veneziano di tante band fin dai primi anni 80: Muran Buran, Sybil Vane, Fahrenheit 451 etc..). 
Altri validi componenti del gruppo furono Maurizio Celan (al basso), Virginio Bellingardo (alla batteria) e sul finire di esperienza anche Claudio Valente (poi cantante nei 90 di Revolution -con ancora batterista Bellingardo- e Telegram).

Nel periodo d'attività gli stessi Definitive Gaze auto-definirono il loro sound utilizzando il termine 'psycho-pop', questo forse per via del fatto che la loro musica era si un po' dark (con solide basi post-punk) ma mai troppo fosca e comunque attraversata da coloriture pop (...inseguendo ad esempio un certo beat psichedelico anni 60 alla Birds). 

Di fatto con questa loro proposta musicale piacquero abbastanza a diversi addetti ai lavori. Infatti, oltre a delle tape fatte in auto-produzione, furono aiutati/invitati da vari soggetti a fare due ottimi dischi in solitaria e  a partecipare a compilation di assoluto prestigio --> come 'Something About Joy Division' -con la cover di Warsaw- e alla sountrack del film 'La Chiesa' -prodotto da Dario Argento- assieme a big della musica mondiale come Goblin e Keith Emerson.

Durante l'arco della loro esistenza i Definitive Gaze si misero in evidenza in diverse rassegne locali (come quella 'Realtà e Nuove Tendenze Emergenti' patrocinata dal comune di Salzano, grazie alla quale finirono ancora su disco nel 1988) e parteciparono a diversi concorsi musicali. 
Live erano davvero brani (almeno da quanto mi è stato dato di sapere..) e prova ne è il fatto che fecero da spalla in due concerti distinti ad una buonissima band inglese di fine anni 80 -i Charlatans- e a Steve Wynn, ex Dream Syndacate.

Si sciolsero anche loro troppo presto credo, poco dopo l'uscita del loro Lp 'Children of a Lesser Pop', credo intorno al 1993.

Qui per voi c'è il loro unico 12 pollici...



'The Primitive Works (12'' 1987)'




Un disco con 6 brani, realizzato con una fantomatica etichetta (la Arty Crafty Records --> molto presumibilmente una propaggine della Toast Records, che curò poi la distribuzione del lavoro) e registrato al Minirec Studio di Torino sotto l'attenta regia di Marziano Fontana (..sulla cui opera mi sono soffermato pochi post fa in relazione al condiviso disco dei Verve).

In questo apprezzabilissimo lavoro potete davvero assaggiare del buon buon rock: tra forti contaminazioni post-punk, citazioni wave, suggestioni garage/neo-psichedeliche e beat rock.

Tra tutti i brani credo sentirete spiccare la conturbante 'The Wire Blaze', quasi una hit della band (--> lo stesso brano inserito nella soundtrack de 'La Chiesa' di cui sopra), qui in una delle primissime versioni.

Credo vi conquisteranno con le loro ballad sempre ben ritmate questi Definitive Gaze...di cui spero uscirà presto una collection con dentro del loro materiale magari anche inedito ---> operazione che sarebbe più che meritevole !..intanto! buon ascolto...



Special 12 Inches Week --> Day 7, description in english: last shot of this weekly collection with the first record of the venetian band Definitive Gaze (Veneto region, middle 80s-1993). A really enjoyable work (with post-punk and neo-garage-pych rhtythms) from a group really appreciated in Italy around the second half od the 80s (for example, they have partecipated to important compilations like 'The Church movie soundtrack' -Dario Argento production 1989- and 'Something About Joy Division' -Vox Pop 1990-). You can listen here to 6 very good ballads in a psycho-pop style (following the definition of the band).


Please Enjoy

http://www.4shared.com/zip/4bM0dNWLba/Definitive_Gaze_12-1987.html


Nuovi ringraziamenti ad F.d.P. per lo sharing aprioristico e un saluto a tutti voi che magari avrete apprezzato questo (non facile!) sforzo settimanale.

Adios per un po'.


Imperia Punk/Wave & The End

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Eccoci ancora qui, cari/care fruitori/fruitrici di questo angoletto virtuale...torno alla carica con un piccolo giretto ad Imperia e zone annesse...ci sarà pur stato anche qui un bel giretto wave, ma certo ! E quindi accomodatevi un attimo che poi arriverà anche l'inserto sonoro ascrivibile a questo bel territorio ponentino...



Movimenti Punk/Wave ad Imperia


I primi che mi vengono in mente come iniziatori significativi nel contesto di questo bel comprensorio italico di confine, sono i The Worms, meglio conosciuti col nome successivo di Grey Shadow.






Di fatto una delle prime punk/post-punk band di Imperia (sorti col primo nome intorno al 1978, quindi anche primissima onda italiana), in grado di ritagliarsi una certa visibilità soprattutto nella prima parte degli anni 80 con cruciale anno di massima esposizione nel 1984: quando si autoprodussero un Ep (credo un 7 pollici) e parteciparono con loro due brani alla celebre compilation su Lp 'Goot From The Boot' (la prima mitica uscita su disco dell'importante label fiorentina Spittle Records..).
Assieme a loro in questa compilation (nel lato tutto ligure, con pure i savonesi NoiseNoiseNoise Pn), anche i Mind di Diano Marina, altra compagine imperiese che smosse la prima onda punk/wave locale (---> autori di un ottimo demo titolato 'Impulses').

Compatibilmente a queste prime esperienze, fin dai primissimi anni 80 cominciava a muovere i suoi primi passi una delle figure più importanti di tutta la wave ad Imperia (e provincia): sto parlando del pioneristico David Marani.






Un soggettino niente male che si puo' far rientrare anche tra i primi wave movers anche a livello nazionale, visto che già dal 1980 dapprima a Firenze suonò nei Mokba e che dal 1981 fu attivo da qui per diversi anni con diversi e rimarchevoli progetti musicali: tornato in patria, all'inizio coi Mix-Up e poi (soprattutto) con i Take For Run...






Con i T.F.R. (gruppo con base a Ventimiglia fondato intorno al 1982) ebbe coi suoi compagni di percorso una discreta attenzione anche nazionale: con ad esempio un prestigioso passaggio televisivo a Mister Fantasy! il mitico programma su Rai 1 (il rock alternativo andava su Rai 1, pensateci un attimo per favore...) condotto ai tempi da Carlo Massarini. 
I Take For Run participarono nel 1983 ad una delle prime importanti compilation di wave italiana su disco: 'First Relation', prodotta allora dal giovanissimo savonese Fulvio Guidarelli (figura centrale di tutta la wave ligure e per le sue 'opere' avanguardistiche di fine 70 anche nazionale) che incluse qui la loro più bella canzone 'Please Me' (--> una perla del synthpop italiano anni 80..sentitela per forza!).
Per saperne di più sui Take For Run vi favorisco la loro pagina FB di tributo, con tutta la loro dettagliata storia: https://www.facebook.com/Take.for.Run/info .

Dopo questo progetto il Marani avrebbe dato corso nella seconda metà degli anni 80 ad altri due significativi progetti wave (molto elettro): Digitalk e Aritmia (con questa band ha realizzato addiruttura due Lp e un 12'' Ep! a trovarli...)

Tributato il giusto riconoscimento al buon David, passando ad altri ma sempre tornando a First Relation (di cui sopra), bisogna ricordare che in questa compilation venne inserita un'altra importante band wave di estrazione imperiese: i V.U.D. (o 'Video Up to Date').






Un altro grazioso progetto musicale su cui ahimè si sa ben poco, autore di un sound molto minimal wave (sentire la loro spettacolare 'Look!') e che si resse sulle sorti di un terzetto così assortito: Mario Maccario voce, Andrea Minetti synth, Valentina Zanzanaini back vocals.

Ad Arma di Taggia c'erano poi gli H2O...






...che però non lasciarono grandi tracce, ad eccezione dell'ottima partecipazione (col brano 'Bruciate Le Squole') alla compilation Tendencies, prodotta nel 1987 dalla Stella Mars di Siena.
Questa era la formazione attiva nella seconda metà degli anni anni 80: Gianluca Gregorio chitarra/voce, Tommaso Pollano basso, Fabrizio francesia voce, Fabrizio Rebando batteria.


Venendo ad altre storie, ad Imperia non si puo' non parlare di alcune esperienze rimarchevoli per il sostentamento del rock alternativo imperiese di questi gli anni.
Ecco quindi che bisogna almeno accennare all'esperienza del CSA 'Sobbalzo' di Cervo (ora denominato Spazio Autogestito Babilonia). Un vero luogo culto per questa zona soprattutto per i punkettoni più tosti che anche qui c'erano e si davano da fare sull'esempio del colleghi del movimento internazionale (crassiani e non). Fu uno spazio fondamentale (a partire dalla seconda metà degli anni 80) per le innumerevoli occasioni in cui band del territorio poterono esibirvisi (vi transitarono chiaramente anche band provenienti da altre parti d'Italia, in particolar modo da Savona).
Qui di casa erano i Crime Gang Band (o CGB), forse la band punk hardcore (attiva dal 1987) più in vista di questo territorio (---> inforcate questo link per saperne di più: http://lnx.cgbhc.net/bio/  ).

Altre iniziative di fiancheggiamento a musicisti del territorio vennero poi da altre due importanti iniziative produttive. La prima di cui parlare è quella afferente alle vicissitudini della label Dischi Noi (con base a Sanremo) gestita da Mariano Schiavolini, che fin dai primissimi anni 80 avrebbe spedito su vinile tanta wave italiana (mandando alle stampe tra gli altri anche l'unico Lp dei Futuritmi, postato qui quasi un annetto fa).
La seconda, e dal mio punto di vista più decisiva per le sorti di molti rock waver imperiesi, si resse sulle spalle di Tino Garibbo.






Un musicista/produttore, scomparso prematuramente nel 2004 e oggi molto compianto da chi lo ha conosciuto (soprattutto per la sua grande umanità e disponibilità), che negli 80 oltre a suonare in alcuni ensemble (tipo la Funky Band, assieme a Pierpaolo Moraldi e Nello Cupone) mise in piedi (lavorandoci come abile sound engineer) lo studio di registrazione Room Ore (braccio musicale delle sua piccola casa editrice Edizione Straordinaria).
Un luogo imprescindibile per molti musicisti che appartenevano a questa zona, dove passarono quasi tutte le band imperiesi (punk/wave, ma non solo) in cerca di un posto opportunamente attrezzato dove poter registrare con qualità anche dei semplici demo su cassetta...

...e a proposito di demo, indovinate dove fu registrato lo stesso che vi propongo oggi come allegato sonoro al presente articoletto???? Proprio uno di quelli usciti dallo studio Room Ore, con note immessevi dai....



THE END





Su questi The End, ve lo dico subito, purtroppo so poco o nulla. Addirittura non conosco neanche i cognomi di chi componeva quest'ottima band (alcuni nomi li potete scorgere qui sopra in foto, forse a qualcuno diranno qualcosa..chi sà, parli!). Certamente erano della zona di Imperia e furono significativamente attivi quanto meno nella prima metà degli anni 80.
Il demo sottostante sembra essere stato la loro unica traccia produttiva...


'The End (demo Edizioni Storie Tese 1984)'




Aldilà del mistero che avvolge questa band, per questo lavoro si possono spendere delle belle parole: è infatti un condensato davvero mirabile di essenziale rock wave (tra post-punk e punk wave) che testimonia l'ottima caratura della formazione The End che si espresse in questa cassetta, che ci sapeva davvero fare con gli strumenti.

Il demo -come accennato sopra- venne registrato nello studio Room Ore di Garibbo (che ne curò evidentemente l'ottimo mixaggio tecnico) e venne distribuito dal collettivo Edizioni Storie Tese di base a Savona (gravitante attorno alle gesta dei Savage Circle..altro gruppone punk/wave ligure..).

Che dire, più specificatamente, riguardo al contenuto musicale? Tutto molto gradevole..spassoso post-punk sostanzialmente, ben ritmato e ben confezionato (a volte non lontano da puntate anche coldwave, come nel brano 'Waiting For...').

Merita senzaltro un ascolto ripetuto anche questo bel lavoretto partorito giusto 30 anni fa (e quanta freschezza ancora!). Aspetto vostri commenti in caso...


Description of the tape in english: my dear international followers, today for you a very good work from a band called The End (Imperia, Liguria region early 80s). 12 enjoyable songs in a perfect (& animated) underground 80s style: between post-punk (sometime very cold, like in the track 'Waiting for...') and other punk/rock wave influences. If you like bands such The Fall, you won't be disappointed.


Please Enjoy

http://www.4shared.com/zip/JoHoN1yoce/The_End_demo1984.html



Ringraziando F.d.P. per la condivisione, dedico giustamente il presente post alla memoria di Tino Garibbo e a quegli imperiesi che animarono questa ottima scena musicale anni 80.


Saluti.



Some Songs Are Better Than Others (compilation 1987)

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Quest'oggi cari followers, vi agevolo una bella compilation (credo rimasta fino ad ora abbastanza inedita per il web..) con dentro una appetitosa rassegna di progetti e nomi super-significativi del nuovo rock anni 80 piemontese (prevalentemente torinese)...vai con l'illustrazione !



'SOME SONGS ARE BETTER THAN OTHERS'





A mo' di presentazione, posso dire ben poco, specie riguardo al curatore o l'etichetta che curò l'uscita di questa tape compilation. Sulla folder (molto semplice e poco particolareggiata) compare soltanto un riferimento (con tanto di numero di telefono, oggi inesistente..non provate a chiamare!): Santa Cecilia.
Ora capire chi si celasse precisamente dietro questo psedunimo è compito arduo. Forse era una tape label attiva nell'underground torinese, gestita da qualcuno dei soggetti coinvolti nella compilation. Il numero di serie (quel 106 che notate anche qui sopra) lascia supporre che questa 'Some Songs Are Better Than Others' sia stata l'uscita numero 6 del primo anno di attività di questo canale produttivo, forse chiusosi abbastanza presto. Sul web non si trova niente riguardo questa Santa Cecilia (a meno che non cerchiate la santa, che guarda caso è la patrona della musica...protettrice della buona musica e di tutti i buoni muscisti: da qui forse il gioco promozionale nel titolo della presente compilation! Tutte supposizioni...amen!).

A livello stilistico si spazia molto all'interno della tracklist: molto mod rock (garage), diversa proposta dal sapore wave, ballads e alcuni sperimentalismi.



Le Band / I Progetti Musicali nella Compilation



01. GG RESTAGNO - 'Take It or Leave It' (lato A)



Eccoci qua, in inizio di compilation, al cospetto del primo dei grossi nomi dell'ondata di nuovo rock piemontese che vi promettevo sopra essere ricompresi in questa girandola musicale.
Chi è stato nella Torino anni 80 Gigi Restagno? A molti sembrerà una domanda retorica questa. Agli altri dirò che ha rappresentato molto, ha fatto molto in quegli anni e ha contribuito a diffondere il verbo punk/new wave e del mod revival non solo nella sua città ma anche in tutta Italia.
Oltre ad esser stato per anni conduttore di punta di Radio Flash (faro della promozione a Torino del nuovo rock internazionale già dai 70) assieme a Martin Mixo (Paolo Damasio), fin dai primi anni 80 ha suonato in molte band importanti per la sua scena locale ed anche nazionale, andando in rapida successione: Blind Alley (80-83, una delle prime band mod italiane attualizzate in chiave post-punk/wave), Deafear (82-85, uno dei migliori progetti darkwave torinesi), Misfits (mod rock seconda metà anni 80, di cui sotto), Leggendari Singles (mod!), i Poker, i Pockets (quest'ultimi due già d'inizio anni 90, sempre mod e indie rock) e chissà quante altre collaborazioni...
E' morto neanche quarantenne nel 1997 per overdose (nell'umana brillantezza che lo contraddistingueva era anche fragile..). Ogni anno a suo nome si svolge a Torino un memorial per omaggiarlo. Questo è il sito collegato all'avento dove si puo' sapere molto di Gigi (con molte testimonianze di chi lo ha conosciuto..) e ascoltare anche qualcosa dalla sua nutrita produzione musicale: http://www.gigirestagno.info/ .
Qui nella compilation trovate (per iniziare!) un suo brano quasi sicuramente suonato assieme ai Misfits (molto ben ritmato ed indie mod rock).


02. KNOT TOULOUSE - 'Sometimes The Sun' (lato A)



Al secondo posto nella tracklist troviamo una band dell'alessandrino (gli unici intrusi nella compilation dal punto di vista geografico, non essendo di Torino): i Knot Toulouse. Un gruppo molto significativo nell'underground rock 80 italiano e ben in evidenza anche ad inizio anni 90.
Partiti nell'84 dapprima come Knots, si fecero autenticamente ben apprezzare: all'inizio come alfieri del post-punk psichedelico (che prese ad andare molto di moda anche in Italia nella metà degli anni 80), poi punta avanzata soprattutto della psichedelia folk italiana almeno fino al 1996-1997 (gli ultimi anni con loro ultime uscite: l'Ep 'Open Sesame' e la partecipazione alla compilation 'Floralia Vol. 1'). Li scritturò per un paio di dischi anche la fiorentina Contempo Records (un 7 pollici self-titled nel 1986 e un Cd nel 1992 'Carnival Alley 5 pm').
Per saperne di più riguardo la loro storia potete curiosare qui: https://www.facebook.com/pages/Knot-Toulouse/255422476301 .
Questa la line up anni 80 più duratura (molto presumibilmente quella in foto, sopra): Gianrico Bezzato voce/chitarra, Roby Ghiazza basso, Achille Vacca batteria, Paolo Archetti chitarra/voce.


03. SARA CLOUDS & RISING FOGS - 'Out of The Shodows' (lato A)

Come terza proposta del lato A troviamo l'unico brano incluso (e rintracciabile nella galassia dello sharing virtuale) dei Sara Clouds & Rising Fogs --> progetto su cui non so' assolutissimamente nulla (forse un progetto estemporaneo e di breve durata attivo a Torino intorno al 1987? Booohh...).
Sound corposo e sostanzialmente rock wave, apprezzabili per ottimi assoli di chitarra e per la voce femminile ottimamente condotta.


04. THE MISFITS - 'Come On' (lato A)



Ecco a questo punto comparire i Misfits di cui sopra. Uno dei tanti gruppi mod rock con Restagno come indiscusso leader (e compositore dei testi). Era attivo nella seconda metà degli anni 80 (partiti forse nel 1986) con questa formazione: Gigi Restagno voce e chitarra, Carlo Nosenzo basso, Davide Graziano batteria, Luca Bertoglio chitarra (poi sostituito nel ruolo di chitarrista principale nella parte finale del progetto da Max Casacci).
'Come On'è un ottimo esempio di garage punk rock, davvero molto orecchiabile e scanzonato.


05. MADAMAN - 'Violence in the Streets' (lato A)



In chiusura di lato A ci imbattiamo in un'altra figura centralissima del rock torinese anni 80: Francesco Caudullo. Un nome che sparato così a qualcuno dirà poco: nel tempo infatti si è fatto maggiormente conoscere con diversi pseudonimi. Madaman fu uno dei primi ed utilizzato intorno alla metà degli anni 80.
Molti capiranno meglio di chi si tratta richiamando alla mente il suo pseudonimo principale Madaski, il nome col quale da inizio anni 80 Francesco Caudullo è conosciuto per la sua militanza (ancora in essere) negli Africa Unite (uno delle maggiori e più storiche Reggae Rocksteady band italiane ancora in attività).
Contemporaneamente ai suoi primi passi con questa ultra-nota band, sempre negli anni 80 fu anche l'anima creativa principale dei Suicide Dada (che alcuni di voi conosceranno per la partecipazione ad una compilation della VM e per la recente riproposizione con un brano nel volume 2 di Danza Meccanica -2012 Mannequin Records- e in 'Mutazione' della Strut records -2013-) e per un breve periodo anche vocalist di un altro interessante progetto darkwave torinese: gli A Mad in Prague (che incontreremo meglio sotto).
Qui Caudullo come Madaman conferisce alla compilation un brano di sua compisizione (sviluppato molto probabilmente in sua massima autonomia), forse il più sperimentale della giostra sonora. Un brano molto elettro, quasi jungle visto il mischiaticcio di inserti sonori (comunque ben amalgamati).


06. THE DIFFERENCE - '(In This) Colony' (lato B)



Prosegue in apertura di lato B la parte più sperimentale della compilation con uno dei primi reperti sonori proveniente dall'opera del supergruppo torinese The Difference (di cui ho già parlato qui: http://italo-wave.blogspot.it/2014/03/progetto-musica-torino-radioazioni.html ). I geniali Mixo, Marziano Fontana, Casacci & co. li troviamo qui alle prese con una cover molto sui generis di Colony dei Joy Division, un po' spiazzante nell'orchestrazione, molto rareffatta e sinistra. La stessa cover che verrà cooptata (in una versione leggermente diversa) per la compilation Vox Pop del 1990 'Something About Joy Division'.


07. KNOT TOULOUSE - 'Under My Hat' (lato B)



Segue nel lato B un secondo brano (molto in sintonia col primo, dal sapore molto american folk) dei Knot Toulose. Su cui torno a spendere alcune parole soprattutto per ricordare meglio il loro cantante di sempre: Gianrico Bezzato (qui sopra in foto). Scomparso purtroppo di recente e prematuramente, nel 2012, credo per suicidio. 
Oltre che ottimo vocalist è stato anche un rimarchevole paroliere-scrittore. Nell'89 ha fondato la rivista Maltese Narrazioni, una bella pagina indipendente della narrativa alternativa italiana fin dagli anni 90, attiva ancora oggi (vedere su facebook). Gianrico vi si impegnò come traduttore (dall'inglese) di libri con a tema il rock e la musica. 
Nel 2005 in assoluta solitudine ha dato alle stampe un suo romanzo ('Plays'), uscito per le edizioni Impressioni Grafiche (distribuzione Feltrinelli).
In molti ad Acqui Terme (sua città di residenza fino all'ultimo) lo ricordano ancora con affetto. E forse questo secondo brano della compilation lo ricorda davvero molto bene: sotto il suo cappello (la traccia si intitola proprio 'Under My Hat'), con cui spesso si esibiva, giaceva un animo molto sensibile, prova ne è tutta la produzione musicale dei Knot Toulouse (con liriche sempre molto ispirate), su cui ovviamente, come costante motore creativo, dal primo all'ultimo giorno, ha influito tantissimo.


08. GG RESTAGNO - 'Wasn't Born to Follow' (lato B)



Altro brano in sequenza a nome Gigi Restagno, sicuramente assistito anche qui dai Misfits (molto probabilmente il curatore o i curatori con questa differenziazione sui nomi voleva/no dare l'impressione di aver coinvolto più soggetti nella catalogazione o quanto meno tentare di mischiare le carte). Un altro brano ben ritmato e dai chiari intenti garage punk/mod rock.


09. STATUTO - 'Blow Up' (lato B)



Partecipa a questo punto della collection un'altra band simbolo del rock torinese anni 80 (attiva ancora oggi): gli Statuto. Una vera icona del movimento mod nazionale, credo arci-nota ai più fra quelli che frequentano anche questo blog. Un gruppone di cui si puo' tranquillamente far manbassa di info in rete. Una grande e longeva band del rock alternativo italiano (festeggiano i 30 anni di carriera proprio in questi giorni! http://www.statuto.net/ ), qui con un brano che ad occhio sembra inedito (guardando alla loro produzione segnalata su discogs..), una cavalcatina strumentale dal sapore molto beat 60s (forse una cover), molto gustosa e divertente.


10. A MAD IN PRAGUE - 'Like They Said' (lato B)



Eccoci a parlare col penultimo brano in scaletta degli A Mad in Prague. Un gruppo di breve durata che mi ha permesso di datare questa compilation. Infatti questa compagine, nata da un'idea di Frank Madaman 'Mad' Madaski Caudullo e Max 'Prague' Casacci. fu attiva soltanto nel 1987 (con scioglimento  ufficiale ad inizio 88) e realizzò il suo unico demo proprio in quest'anno ('Dripping' ...che potrei postare una di queste prossime volte..).
L'idea dei due principali animatori di questo progetto era quella di provare ad impegnarsi in un sound alla Sister of Mercy (ditemi se Caudullo con il giacchettone in pelle in foto non si atteggia un po' alla Andrew Aldritch!). Poi ne uscì un tentativo molto neo-garage e già con forti intuizioni di moderno alternative rock (decisamente avanti per quegli anni). 
Il pezzo finito in questa compilation risente di un cantato molto alla Aldritch, ma sostanzialmente suona molto mod (in sintonia quindi con la prevalenza stilistica di tutta la selezione). Per ritmi più compatibili con la darkwave alla Sister of Mercy vi consiglio di sentire qui: https://www.youtube.com/watch?v=BZcSypVlz2s (il loro unico live di rilievo al Palasport di Torino, novembre 87).
Comunque oltre a Casacci e Madaman la formazione al completo era così composta: Francesco ‘Madaman’ Caudullo voce, Max ‘Prague’ Casacci chitarra/voce, Aurelio Zafarana basso, Paolo Gangi chitarra, Gianluca Roggero batteria.


11. MASSIMILIANO CASACCI - 'The Game is Over' (lato B)



L'ultimo brano, a chiudere la compilation, è segnato a nome Massimiliano Casacci, ma anche qui sono all'opera ancora e palesemente i Mad in Prague. Dico questo perchè 'The Game is Over'è nella stessa versione di quella contenuta nel demo. Forse il curatore segnò a nome Casacci questo pezzo perchè fu una sua esclusiva composizione (nel cantato però possiamo sentire ancora Caudullo e agli strumenti gli altri componenti M.i.P.). Comunque un giusto tributo, in solitaria, ad un altro grande nome del rock alternativo torinese (ed italiano, famoso ancora oggi come il chitarrista dei Subsonica!), che sin dalla fine dei 70 ha prodotto tantissima musica e che negli 80 è stato motore decisivo in tantissimi progetti wave: Carmody, Koorina & Mata Hari, Deafear, Bedlam, The Difference, in questi Mad in Prague e in chissà quante altre collaborazioni.
La compilation non si poteva chiudere meglio, con questa dolce e malinconica ballad firmata Casacci.

Buon Ascolto...



Description of the tape compilation in english: dear foreign friends of the blog today a good underrated tape compilation from the city of Turin (Piedmont region, 1987). Details of the tracklist: 01. GG Restagno'Take It or Leave It' (mod garage indie rock, played together with the Misfits); 02. Knot Toulouse'Sometimes The Sun' (folk & psych); 03. Sara Clouds & Rising Fogs'Out of The Shodows' (rock wave); 04. The Misfits'Come On' (garage punk/mod rock); 05. Madaman'Violence in the Streets' (elettro experimental, a bit jungle); 06. The Difference'(In This) Colony' (experimental Joy Division cover, very eletro and cold); 07. Knot Toulouse'Under My Hat' (another psych & folk track); 08. GG Restagno 'Wasn't Born to Follow' (garage punk, played togheter with The Misfits); 09. Statuto'Blow Up' (garage beat/mod rock); 10. A Mad in Prague'Like They Said' (garage/rock wave); Max Casacci'The Game is Over' (rock ballad, played togheter with A Mad in Prague).


Please Enjoy

http://www.4shared.com/zip/AmJpRUnFba/VA_SSABTO_comp1987.html



Ringraziando con ennesima reiterazione F.d.P. per la condivisione, dedico il post alla memoria di GG Restagno e di Gianrico Bezzato.

Saluti.




Italian Swiss Wave & W.U.R.

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Hey bei soggettini e fruitrici del web, bentornati qua...oggi vi do' in pasto una ricognizione fuori confine italico, pur rimanendo a parlare (e pienamente) di wave italiana ! Si va in Svizzera per questo giro...e chi lo avrebbe detto...



Movimenti di Nuovo Rock Italo-Svizzero


Tempo fa aggirandomi per alte valli piemontesi con qualche ricerca virtuale mi son detto: ci sarà stata una new wave svizzera nella parte italiana di questo ameno e apparentemente pacifico staterello europeo? La risposta è giunta dopo un bell'approfondimentino personale...un giro davvero interessante per il sottoscritto !
Forse era normale aspettarsi di trovare qualcosa, però vi garantisco che è stata gita affascinante e comunque non tanto semplice (per ragioni anche un po' linguistiche a volte...). Ovviamente bisognerebbe indagare ulteriormente, chiedere a qualche protagonista di allora...ciurlare meglio nel manico...io posso favorirvi questo...

Di punk ne ho trovato poco per tutto il periodo di mio interesse: tracce di primigenee band nella svizzera italiana che già nella fine dei 70 facevano punk sugli stilemi della prima vulgata...non ne ho trovate...
Ho trovato invece piccole grandi storie assolutamente degne di nota (ed anche decisamente wave, off course!!)...vediamo...

Parto per questa ricognizione dalla storia di Carlo Jolli, un rocker chiave per la musica alternativa ticinese. Un valido musicista di Bellinzona che fin dalla seconda metà dei 70 ha segnato un po' il rock della Svizzera italiana. Non solo contribuendo a fondare band, ma lanciando anche un genere: il rustick rock. 
Difatto un rock in salsa locale con cantati in dialetto ticinese. Un'intuizione questa che fece scuola, grazie soprattutto all'esempio che diede con la sua prima band più importante: gli Oroc Flambè.




Una band fondata nel 1978, attiva ancora oggi (la foto è recente e Jolli lo vedete seduto sul bracciolo di sinistra..), che ha coinvolto nel tempo molti musicisti delle più diverse estrazioni e che ha certamente influito sul moderno rock ticinese. Stilisticamente gli Oroc Flambè han miscelato molte cose, quindi anche new wave e punk rock (anche se hanno davvero proposto un bel miscuglio di rock e di musica in genere).

Jolli fin dal 79 ha anche iniziato ad organizzare (insieme ad altri evidentemente) l'apprezzabile festival di Sementina (una località vicino a Bellinzona) dove per tutti gli anni 80 han potuto esibirsi molte band locali, e immagino, molte anche con stilistica wave.

Per passare ad altro pur restando a Bellinzona, nel 1980 c'è da segnalare la costituzione degli Scarp da Tennis. Una dei primi gruppi rock ticinesi a sondare sonorità più new wave, anche se con un sound molto in continuità con il rock classico precedente: infatti tutti i componenti originari -Mario del Bon basso/voce, Fabrizio Ghiringelli chitarra/voce, Tiziano Caprara batteria (i tre membri storici della band)- avevano già iniziato a suonare fin dai tempi del beat anni 60 (anche in gloriose formazioni ticinesi come The Nightbirds e Riddleboys) e del prog anni 70 (The Gong). 




Questi allegri rockers in perenne evoluzione (autori di un rock molto ironico) arrivarono forse a fare il primo disco rock wave ticinese anni 80 (nel 1983): 'Alè Granata Alè / Rott Ratt Ruud Rock' (cercate su you tube e vi sarà concesso di ascoltare..) --> un disco synth pop rock wave, fondamentalmente..
Vanno anche loro inscritti nel fenomeno del rustick rock, seguendo chiaramente la lezione dei coevi e concittadini Oroc Flambè. Qui c'è il loro sito ufficiale: http://scarpdatennis.ch/  .

Nella Val Mesolcina, a Mesocco, nel cantone dei Griogioni stavolta, sempre in una chiave pseudo-rustick rock (per via dell'utilizzo di un altro dialetto svizzero-italiano, quello mesolcino per l'appunto) erano attivi i The Nightmare of The Scarecrow...




Una band che era capitanata da Luciano Toscano e che era autrice di un post-punk folk molto sornione ed accattivante. Sul tubo ci sono dei brani di questa band nel canale you tube dello stesso Toscano  https://www.youtube.com/user/doggentle/videos --> sono tutti tratti dal suo disco solista del 99 'La Scinta del Dragh', se aguzzate la vista trovate anche i tre brani che in precedenza furono da lui composti e suonati assieme ai Nightmare: 'E Baila i Giupin', 'Ia Ciapou l'Orz' e 'Topo su Marte'.
La formazione al completo era così composta: Luciano Toscano voce/chitarra, Beat Caviezel batteria, Roland Fuhrer basso, Joel Schafli chitarra. Con collaboratore occasionale (al violino) Simone Hellmuller.


Per passare a qualcosa di rispondente a dettami più precisi della new wave internazionale, dobbiamo spostarci a Chiasso, dove erano attivi (tra l'81 e l'85) i formidabili Dr. Chattanooga & The Navarones.




Un ensamble molto interessante che proponeva una new wave decisamente sperimentale (un po' alla Tuxedomoon, minimal wave e con forti condimenti etnici) e che vide tra le sue fila (tra gli altri) Giorgio Rossi (nel periodo 82-84), Nicola Marinoni (alle percussioni) e Franco Ghielmetti. La mente creativa del progetto fu certamente Francesco Vella (il loro carismatico vocalist dalle movenze teatrali), oggi maggiormente conosciuto come affermato pittore neo-espressionista. In questa pagina potete leggere un ricordo di quell'esperienza e del clima anni 80 in cui operarono il Dr. Chattanuga (il Vella...) e i suoi Navarones : http://www3.ti.ch/osservatorioculturale/evento.php?eve_id=7245 .
Qui invece (ancora su you tube) potete ascoltare qualcosa dalla loro produzione musicale (benedetti passaggi televisivi nelle tv locali svizzero-italiane...) : https://www.youtube.com/results?search_query=dr+chattanuga+navarones  .



Ok, dopo queste segnalazioni, arrivati a questo punto qualcuno si starà chiedendo (magari qualche esperto di geografia svizzero-italiana..): 'e i centri principali della Svizzera Italiana, Locarno e Lugano?!?!?'
Beh, per queste due realtà cittadine c'è da fare un discorso un po' a parte. Ci fu un grande movimento rock anche qui, però moltissimi musicisti afferenti a questi due importanti centri urbani svizzeri collaborarono e misero su band nella maggiorparte dei casi per vocarsi all'hard rock o ad una jazz fusion ancora fortemente influenzata dal prog dei tardi anni 70. Tutte cose validissime ma un po' fuori dai canoni che più interessano in questo blog; comunque, in questo sito (per chi volesse approfondire vicende extra-wave) sono ripercorse molte genesi di questi progetti musicali che intercorsero tra queste due città:  http://www.midnight-productions.ch/omaggio_ad_andy_kauz.htm .
Menzioni a parte che scorrettamente risalto in questo contesto sono per la saga dell'ottimo e compianto vocalist Steve Lee (cantante nei Chosen Survivors, Krak e nei più famosi Gotthard ---> tutte formazioni hard & heavy) e per i progetti locarnesi come quello dei Forsale (hard rock wave stile Europe) o dei Brainstorm capitanati dall'eclettico Aldo Martinoni (un altro nome di spicco della musica alternativa ticinese) che facevano una jazz fusion con anche vaghi rimandi new wave.

Infine, sempre a Locarno era attivo un altro progetto degnissimo di nota e che anzi, qui per voi si fa inserto sonoro...ecco in conclusione la storia del progetto...




W.U.R.




Un misterioso acronimo che negli anni 80 incarnava le principali produzioni avanguardistiche del geniale musicista ticinese Roberto Raineri-Seith.
Una figura rilevantissima nel movimento underground sperimentale della Svizzera e che era in contatto con il meglio del circuito elettro-industriale di quegli anni (molto collegato ad esempio con la ADN Records di Milano...).
Un artista del synth molto riconoscente alla scuola elettronica di Dusseldorf e ai primi sperimentatori di musica concreta o industriale (anche italiani come Luciano Berio o Luigi Nono), che fin dai primi anni 80 come W.U.R. produsse molte cassette e composizioni sperimentali per installazioni, video-performances o rappresentazioni teatrali d'avanguardia.
Nel campo della sperimentazione elettronica puo' certamente annoverarsi tra le figure di spicco in ambito svizzero italiano assieme a Bruno Spoerri.

Nel tempo ha sviscerato varie collaborazioni con altri musicisti, nella seconda metà degli anni 80 va ricordato il caso del progetto eletronico (molto minimal synth e decisamente darkwave) Religion in Silence.





Una formazione a due che vedeva all'opera oltre allo stesso Roberto Raineri-Seith (prevalentemente ai synth) anche l'ottimo musicista Renato Tschabold, qui come chitarrista e vocalist del progetto (morto purtroppo troppo presto, nel 1992...)
Sono ascoltabili sul canale you tube di Raineri-Seith due estratti da un'esibizione del 1987 come Religion in Silence (basta cercarli, i darkettoni in cerca di chicche non se ne pentiranno..): https://www.youtube.com/user/birbabirbabirba/videos  .

Tra il 1989 e il 1991 Roberto Raineri-Seith ha anche gestito il festival di musica d'avanguardia 'L'Altro Suono', dove andarono a raccolta il meglio dei musicisti svizzeri del periodo, quelli ovviamente calati maggiormente nel consesso della sperimentazione elettronica ed industriale (affini al progetto W.U.R. quindi...).

Ancora oggi Raineri-Seith continua a sperimentare e ad insegnare come si fa musica elettronica d'avanguardia. Oltre ad alcuni brani che potete trovare sempre sul suo canale you tube vi segnalo anche che il nostro ha persino pubblicato un libro nel 2014 (--> scaricabile gratuitamente qui: http://www.controlvoltage.org/htm/products.html ) dove vi narra la storia del sintetizzatore analogico e della musica elettronica internazionale in genere, un'altra sua iniziativa davvero interessante (---> mi raccomando su questo sito visitate anche le altre pagine, c'è altro da sapere su Roberto Raineri-Seith e anche da ascoltare..).

Qui per voi c'è una delle sue prime produzioni a nome W.U.R. ...



'Stahlruinen (c26 W.U.R. 1986)'





Una cassettina molto carina e abbondantemente sperimentale (agli amanti di sonorità più melodiche potrà suonar male...), sicuramente segnata da quei riferimenti musicali di cui sopra: elettronica minimale ed industrial.
Credo fu autoprodotta dallo stesso Raineri-Seith e sicuramente distribuita dalla ADN Records. I brani sono tutti strumentali e ben realizzati.

Il lavoro puo' essere diviso stilisticamente in due (...proprio ricalcando la suddivisione nei due lati): nella side A prevale un'elettronica molto ben infarcita di rumorismo industriale ben campionato ed amalgamato (che rimanda un po' ai primordi dell'elettro-industrial più minimale); nella side B prevale invece una tendenza più ambient/dark ambient (anche se l'inizio è decisamente minimal synthpop con 'Zahl und Spannung') e vi spiccano le ipnoche ed annichilenti 'Stahlharmonie' e 'Stahlruine'.

Un lavoro per amanti di sonorità non convenzionali...di sicuro non da classifica pop!! Buon ascolto...



Description of the tape in english: dear friends today an experimental tape from the italian swiss wave, made by Roberto Raineri-Seith under the name of W.U.R. (Locarno, Canton Ticino 1984-1994). A project very experimental related to the ADN Records (a famous indie label based in Milan in the 80s) and very influenced by the best electro-minimal/industrial artists across 70s and early 80s. Here with a tape from the early period of W.U.R., a work divided in 2 parts, 2 sides clearly different: the first with a classical electro-industrial of the early age (noisy and minimal synth), the second in a more ambient/dark ambient style (exception for the well rhythmed 'Zahl und Spannung', almost synthpop) with the great/hypnotic tracks 'Stahlharmonie' and 'Stahlruine'.


Please Enjoy

http://www.4shared.com/zip/ie_Q4KMbce/WUR_demo_1986.html


Ringrazio Mad Max per la condivisione del demo e dedico il presente post alla memoria di Steve Lee e Renato Tschabold, oltre che a tutti gli altri musicisti italo-svizzeri che animarono la loro scena anni 80.

Saluti. 

 

Rare Garage & Psych Week in Rome: Day 1, Technicolour Dream

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Hey followers, da un po' di giorni mi frullava in testa l'idea di un'altra settimanella psychedelica sul modello di quella svolta qualche mese fa a Pisa...ecco quindi che a fronte di una possibile e discreta scelta fra chicche 60s revival targate anni 80, ho potuto assemblare delle 'cartelle cittadine' per le principali capitali italiane di questo particolare movimento musicale alternativo, che fu vibrantemente attivo nel nostro usurato stivale proprio in questi anni.
Oggi cominciamo un piccolo viaggetto fra produzioni rare (perlopiù registrate su cassetta) nella capitale anche politica di questo nostro simpatico staterello (...aspettatevi le altre settimanelle cittadine nei prossimi mesi).
Preparate gli occhialini in 3 d (magari questa musica vi favorirà visioni oniriche, chi lo sa' !) e accomodatevi sulla vostra location preferita d'ascolto...via con una piccola presentazione della scena e infondo pronti per il primo inserto sonoro...ciak, si gira!


Mod, Psichedelia e Garage a Roma


Sintetizzare quel che è stato il movimento mod/neo garage & psych a Roma negli anni 80 non è facile, nè ci proverò (vorrebbero mesi di studi che non ho comunque fatto), in questo scritto cercherò di snocciolare qualche storiella e di fare un piccolo excursus di band significative (quelle che non troverete qui, magari saranno oggetto dei prossimi post della settimana...).

Tutto inizia anche qui nei primissimi anni 80, quando anche a Roma andava organizzandosi un movimento mod embrionale e imperniato sulle prime band che cominciavano a vocarsi ad un certo revival 60s, spesso attualizzato in chiame punk od anche post-punk/new wave.
Da dove partire con qualche nome significativo e con qualche storia di rilievo??

Forse dal primo e simpatico corso dei 451..


 

Un gruppetto romano già costituito sul finire dei 70 (incarnato dalle gesta di Massimo Villa, Stefano Bonagura, Daniela Bardi) che nel 1980 buttò fuori un 7 pollici niente meno che con la Italian Records di Oderso Rubini, con dentro una delle hit dei 60s italiani firmata Equipe 84: '(Io) ho in mente te'.
Un'uscita sintomatica di quanto ci fosse nell'aria un bisogno di ritorno ai 60 (a Roma come altrove), con un armamentario magari ammodernato (infatti i due brani inclusi in questo disco sono anche molto new wave, la b-side si intitola proprio 'New Wave Rho' !).

Poi, venendo a cose più propriamente mod e molto garage punk, sempre nel 1980 è da segnalare la nascita di una delle band più importanti della scena capitolina (e nazionale, off course!!): gli Underground Arrows.




Un gruppo importantissimo, non solo per la proposta musicale (che forse sarà quella che da questo consesso riuscirà a conseguire gli onori maggiori anche fuori della capitale), ma soprattutto per il lancio stesso del movimento mod a Roma.
Sono infatti loro, capitanati dall'eclettico leader e cantante Roberto Falsetti, ad organizzare assieme ad altri uno dei primi e più importanti mod raduni nazionali a Roma (--> subito dopo dopo gli altri pioneristici promossi dalla prima fanzine mod 'Faces' di Tony Faces e Alfred Cancellieri..).
E' il dicembre 1983 quando viene organizzato in un locale di Roma il 'Mod Alldayer', un vero e proprio evento dove si esibirono oltre agli stessi Underground Arrows anche i concittadini Halfbeat, i Lager di Cosenza, gli inglesi Small World e gli spagnoli Brighton 64. Un raduno ottimamente riuscito e che vide anche la presenza del DJ Eddie Piller, un mod in vista in terra britannica, produttore e fanzinaro molto conosciuto ad inizio anni 80 (credo fu un autentico colpaccio l'averlo avuto a Roma per questa occasione!). 
Fu quindi un happening decisamente significativo per la capitale che di sicuro incoraggiò il movimento cittadino e che convinse qualcunaltro a buttarsi in questa musica dal chiaro accento british ma che poteva essere riadattata in una modalità tutta italiana (---> come stavano dimostrando altre band sparse per lo stivale, tipo i Blind Alley di Restagno o i Not Moving dello stesso Tony Faces, ad esempio..).
Dopo questo super-evento, verso la fine del medesimo anno, gli Underground Arrows (torniamo a loro perchè recano una storia autenticamente significativa per il mod nazionale, oltrechè romano) suonano in Inghilterra, a Londra per la precisione, per due concerti e diventano così la prima mod band italiana a riuscire in questa impresa (insieme, ma seguiti di poco, ai Four By Art di Milano...). 
Da qui matureranno per questa band contatti importanti che consentiranno loro di fare (e stavolta è un record autentico) i primi dischi inglesi registrati da band modernista italiana in terra albionica (biennio 86-87): dapprima uno split 7 pollici con i Threads 'The Phase III Mod Bands' (con dentro la fantastica 'The Beat of Life') e poi il disco in solitaria, sempre un 45 giri, 'No Chance to Escape' (anche questo come l'altro prodotto dalla Unicorn, etichetta importante del voluminoso movimento mod inglese). Due produzioni che tralatro verrano accolte molto favorevolmente anche dalla critica inglese specializzata di quegli anni (potete ascoltarle inserite nella raccolta antologica del 2010 'The Ultimate Collection 1982-1992'...che cercare da queste parti potrebbe non risultare errato  http://radiomolotov.blogspot.it/2010/08/underground-arrows-ultimate-collection.html )

Dopo gli Underground Arrows o già in contemporanea ad essi si originarono ovviamentealtre band. E nacque chiaramente un nutrito movimento, con i suoi locali e i suoi ritrovi. Tra queste si svilupparono giustamente tanti differenziazioni giocate in chiave neo-60s: c'era chi faceva cose più garage punk più dure (riadattando i Kinks o i Sonics ad esempio), chi si dava di più a produzioni psichedeliche (scuola americana o inglese late 60s che dir si voglia), chi condiva col folk o col blues, eccetera eccetera..

Insomma ci fu una bella diversificazione, e di conseguenza anche una discreta proliferazione di band.
Qualche nome? 

Beh, per fare delle menzioni posso partire ancora dai già incontrati Panjandrum (qui: http://italo-wave.blogspot.it/2014/07/rare-7-inches-week-day-4-panjandrum.html ) che erano attivi tra l'80 e l'84 e che strizzavano decisamente l'occhio alla psichedelia dei Pink Floyd e ad un certo atteggiamento british.


Vanno poi ricordati i Modern Charms guidati da Paolo Petrucci (1984-1986)...




I Side Walkers, una band che era attiva nella seconda metà degli anni 80 e che fece un ottimo demo nel 1988 (rintracciabile qui: http://www.romasuona.it/archivio-storico-the-side-walkers/#sthash.jMPpcz3M.dpbs ).

I Woody Woodpeckers, autori di un buon garage punk (--> da non confondersi con i pordenonesi Woody Peakers..).

I già incontrati Fasten Belt, che soprattutto nella loro prima fase di carriera unirono ad una vibrante struttuta punk rock una decisa spruzzata di garage (soprattutto nel loro periodo High Rise, per intenderci...).




I Bandana, che fecero un ottimo Lp con la Klang Records sempre nell'88 e che erano così composti: Aleksande Nuccilli, Simon Dog, Fabrizio ‘joe’Vannini, Rik Drill.




Sul finire degli 80 erano ben desti gli spumeggianti Geki (formazione 1990: Caveggia basso, Suppre chitarra, Pischens chitarra, Colera voce, Cristiano batteria), di cui sul tubo potete trovare qualcosa...




Altro gruppotto dello stesso periodo erano i Flies (molto folk & psych), di cui vi consiglio la loro pagina fb https://www.facebook.com/Fliesroma  e l'ascolto del loro ottimo (e purtroppo unico) Lp datato 1989 ('On The Other Side of The Tracks')...




C'erano inoltre, sempre in questo lasso temporale, i Sentinels, che facevano un garage psych piuttosto divertente e un po' carnevalesco. Formazione: Hey-u-genio voce, Steve Stroll voce, Klau Auf basso, By Bau tastiera, Alex Petrol tastiera, Mars Fra'joly chitarra e Feby Xoz batteria. Incisero un pezzo per la compilation 7" EP "Astina Astina Tipompomele" prodotta dalla I.R.F. e dalla Bufala Record nel 1992.
Sul tube si trova questo loro bel brano (non indifferente a liriche demenziali Skiantos style): https://www.youtube.com/watch?v=W6oPKTlDw08 .




Vanno annoverati poi gli Spookies (88-91) che ad inizio anni 90 sarebbero diventati gli Head and The Hares (autori di diversi dischi nei 90 --> vedere sempre discogs ed ascoltarli in caso)...





Appena fuori Roma (a Civitavecchia) erano attivi i Jelly Fish: Luca Piccione voce, Kit Gould chitarra, Alberto Angelini basso, Paolo Mastandrea tastiere, Riccardo Galli batteria. Una compagine che amava unire al garage atmosfere blues e un certo rock alla Dire Straits. Parteciparono ad Arezzo Wave 89 e cercarono di mettersi in evidenza soprattutto nel corso degli anni 90. Sul tubo c'è questo loro bel pezzo: https://www.youtube.com/watch?v=ypey7Ym63RQ .

Basta così? No dai, mi son dato una settimana per sottoporre anche altri nomi...

E poi, dopo questa carrellata (eseguita anche un po' a capriccio del sottoscritto) possiamo entrare finalmente nella sezione 'proposte e storie con allegato sonoro'...ed iniziamo l'approfondimento di raro garage & psych a Roma narrando e condividendo qualcosa dei......



TECHNICOLOUR DREAM





Eccoci qua, sul finire di post, difronte ad un progetto cruciale per il movimento mod e psichedelico romano, tralasciato in fase di breve excursus storico-fotografico proprio per afrontarlo meglio qui (chi avrà notato altri 'buchi storici' magari si ricrederà durante la settimana -scorgendo le varie proposte- od integrerà alla fine della stessa...).
Chi conosce questi Technicolour Dream? I conoscitori del genere di riferimento conosceranno senza meno. Quanti precisamente sapevano che trattasi di progetto già con prodromi nei 70?
Infatti i due protagonisti principali (in foto) Marco Conti (bassista/voce) e Fabio Porretti (voce/chitarra), già dal 76 per un quadriennio (con termine nel 79) provavano a proporre una psichedelia ammodernata con una formazione denominata Fosphorescent Cat. 
Un discorso che fu breve anche perchè i tempi non erano ancora maturi per una riproposizione di una psichedelia più pura (un po' sopravanzata in quegli anni, nel campo della mmusica rock, dal progressive, dall'art rock e dall'hard rock classico), in grado di riprendere il discorso partito nel secondo lustro dei 60. I Fosphorescent Cat non lasciarono traccia quindi.
I due pertanto, al termine di questa esperienza, interruppero il sodalizio, e solo dopo qualche anno (nel 1983) e a seguito del nuovo interesse per queste sonorità, tornarono insieme. Dapprima come Chokin Spires e poi definitivamente come Technicolour Dream. E con loro a completare il terzetto originario (alla batteria) Paolo Conti (fratello di Marco).

In questo clima di montante interesse per la neo-psichedelia associata al garage e riadattata in un luce quasi punk, la nuova formazione ebbe ben presto modo di mettersi in risalto: esibendosi, mandando in giro materiale, e dopo poco anche cominciando ad incidere con qualità: incisero un brano che venne allegato alla fanzine Lost Trails (la fanzine gestita da Claudio Sorge, faro del movimento neo-psych italiano, per mod ma non solo) e soprattutto riuscirono a partecipare alla prestigiosissima compilation 'Eighties Colours' (col fantastico pezzo 'Vinyl Solution'), vera compilation di varo ufficiale del revival neo psych & garage italiano (prodotta dalla Electric Eyes Records nel 1985).

Dopo questi fortunatissimi passaggi, che valsero alla band una certa notorietà nell'ambito del revival 60s, arrivò quasi subitaneamente l'occasione di fare un intero Lp. L'occasione fu concessa loro dalla neonata High Rise di Federico Guglielmi, che produsse loro il fantastico 'Pretty Tomorrow'.
Un lavoro ancora oggi acclamatissimo  e osannato dagli addetti del settore. Estremamente intriso di quel sound che i Technicolour Dream amavano tanto: la psichedelia inglese dei tardi 60s alla Pretty Things, Tomorrow (il titolo dell'Lp è difatto una crasi omaggio a queste due band), alla Creation, alla Move etc..

Ottenuto così un discreto successo, ci si sarebbe potuti aspettare una lunga vita per il progetto (che nel frattempo aveva visto avvicendarsi altri mirabili musicisti agli strumenti: Luciano Pavia, Paolo Porretti, Alessandro d'Aloia), invece i due protagonisti principali decisero di prendere strade diverse...

Fabio fonderà un'altra grande band neo psych romana (stavolta con forte ancoraggio post-punk anche), i Magic Potion...




...che faranno 3 dischi sempre con la High Rise di Gugliemi tra l'87 e l'89 (--> assolutamente da ascoltare).

Mentre invece Marco Conti darà vita ad un altra importante compagine (più longeva stavolta): i Pale Dawn. Un progetto che acquisirà un certo rilievo grazie alla partecipazione al volume 2 di Eighties Colours (sempre Electric Eye Records) e ad un disco 7 pollici ('Mesmeric Moon') con la ultra citata High Rise (che l'avrete capito no, diede una grossa mano a molte formazioni neo-psych e garage capitoline..e non solo).

Ok, ora dopo cotanto scritto, l'effettivo allegato sonoro dei Technicolour Dream...


'Radio Sessions (live recording 198x)'


Trattasi di un piccolo e delizioso reperto sonoro, di cui non ho copertina ne immagini della tape, che fu registrato molto probabilmente nello stesso anno di uscita di Pretty Tomorrow (1985 quindi..). 
E' una mini raccolta di radio sessions (esibizioni dal vivo espletate in alcuni studi radiofonici) eseguite dalla band (stavolta con ragionevole certezza) proprio per andare a promuovere il disco attraverso i preziosissimi canali eterei.
La cartella si compone di 5 ottimi brani registrati (ottimamente) dal vivo e che si trovano quindi anche in Pretty Tomorrow.
A livello stilistico, le canzoni sono tutte abbastanza vivaci e ben ritmate: influenzate dal beat, dal punk e attraversati da improvvise distorsioni di chitarra (quei necessari tocchi acidi e rudi che marcano l'intento psichedelico dei Technicolour Dream...). L'unica che si discosta nell'esecuzione è 'Lancaster Girl', suonata in chiave acustica e che ha un andamento da ballad.
A corredo ho aggiunto in cartella anche un Pdf con la principale rassegna stampa che ha riguardato nel tempo la band. Spero gradirete anche questo...intanto...Buon Ascolto...



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Rare Garage & Psych Week in Roma / Presentation


Today, on this blog starts a week with rare releases that come from the old neo-psych / garage mod revial movement that was very strong in Rome between the early 80s and the first years of the 90s. The first 'number' of the weekly sequence is dedicated to the Technicolour Dream (1983-1986)...

Description of the tape in english: As first issue we have here a sort of mini collection of the band, coming from some radio sessions, played around 1985 to support the outside of Pretty Tomorrow (their only Lp, produced in 1985 by High Rise records --> really adviced the listen!). The 5 tracks are a pure example of the very good qualities of the band: a mix of garage psych (following the english school of bands such Pretty Things, Tomorrow, Move, Creation etc..) re-edited with a definitive punk taste. Really good the acustic ballad 'Lancaster Girl'.


Please Enjoy

http://www.4shared.com/zip/s_nbyzAjba/Technicolour_Dream_radio_sessi.html


A domani per il proseguo della saga capitolina...


Saluti.



Rare Garage & Psych Week in Rome: Day 2, The Garbages

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Deng Deng Deng, svegliaaa.... Secondo giorno della settimanella neo-garage/psych nella Roma anni 80 !!...super chicchetta in arrivo...direttamente dal primo periodo di una mitica band romana...i...





THE GARBAGES






Gli afecionados romani del rock più verace ricorderanno certamente questa band. Un progetto che nacque intorno al 1985 graziealla carica di uno dei vocalist più vulcanici di tutto il rock anni 80 romano: Luigi Bernardini. Un vero 'animale da palco' con una voce potente che si faceva ben volere con i suoi modi schietti e diretti.
Dopo una prima fase di rodaggio e di intensa attività live, i Garbages si fecero una bella fama nella capitale e non solo. Tanto che ben presto cominciarono a maturare contatti importanti, il più decisivo dei quali fu quello con Alberto Cadeddu che li portò a far ben presto un intero loro album in studio (in ben due versioni, una anche con l'elegante vinile rosso): 'Where The Alien Is?' (--> l'unico Lp prodotto dall'etichetta cagliaritana Arresto Cardico, che fu più che altro una tape label).
La band capitanata da Bernardini arrivò a quest'appuntamento con una consolidata formazione (che non era più la stessa di inizio attività, targata 1986 --> quella in foto), con dentro elementi di provata esperienza in altre pre-esistenti/o contemporanee formazioni. 
Agli strumenti nel disco (oltre a Bernardini alla voce) troviamo: Alessandro Magnotta alla batteria, Giorgio ‘Greco’ Curcetti alla chitarra, Romano Pasquini al basso (a quel tempo ancora nell'importante formazione anglo-inflese A-10), Vito Serafino alla chitarra e Laura Miglionico alle tastiere (e ai backing vocals).
Il lavoro, viste le indubbie doti dei partecipanti, fu ricevuto favorevolmente dalla crinica, che ne esaltò in particolar modo la freschezza e il grande impatto sonoro: un garage punk senza tanti fronzoli, sparato a velocità scatenata e condito dagli ottimi interventi sonori della tastierista Miglionico (che forniva evidentemente il tocco psichedelico definitivo in certi passaggi). Un dischetto da recuperarsi assolutissimamente...

Dopo questo ottimo passaggio, per i Garbages sarebbe toccato tanto altro rumore e apprezzamenti un po' ovunque. Nell'89 partecipano a Hey Roma ! compilation (su Lp): una selezione mitica dell'underground rock romano con dentro alcune delle migliori band capitoline in circolazione sul finire di decade (con dentro molti nomi affezionati al garage e alla darkwave...vedere su discogs). 
Al 90 risale l'ultima produzione ufficiale del gruppo: la partecipazione (ancora su vinile) alla compilation 'Rock Contro il Proibizionismo' promossa da Stampa Alternativa, Wide Records, Rockerilla e il Coordinamento Radicale contro il Proibizionismo (anche qui con dentro molte altre ottime band del periodo, stavolta dal calibro anche nazionale...Afterhours, Not Moving, Fun House etc..).
E dopo? Altri cambi di formazione (con ad esempio gli ingressi di Simone Mulas alla voce e di Francesco Pagni -ex Death SS- e Giuseppe Moscato) e diversi altri concerti. 
Il tutto sfumerà poco dopo la metà dei 90 e senza più Bernardini (scomparso ormai tanti anni orsono e ancora compianto da tutti i rocker romani che lo hanno conosciuto) il progetto non verrà più ripreso.
Una folgorante storia che ha lasciato bunissimi ricordi nella capitale...ai concerti dei Garbages non ci si annoiava di sicuro...
E per dimostravi che la loro musica non faceva di certo addormentare...ecco a voi l'unico loro demo in mio possesso, direttamente dal loro primissimo periodo...


'Welcome Back On Earth (demo 198x)'





Un piccolo lascito (appena 5 brani per 20 minuti di durata) ma con un potentissimo sound all'interno, in grado di destare anche le menti più narcotizzate --> Puro rock'n'roll con cantati piuttosto incazzati (per parlar bene..).

Gli stili di riferimento sono un certo garage 60s molto sincopato od anche quello americano alla Stooges di inizio anni 70 (in qualche passaggio sembra farsi quasi hard rock) e poi tanto punk vecchia scuola (anche e soprattutto 77). Il tutto condito dalle spruzzate psych fornite dalla tastiera e da alcuni giochi di chitarra.

Il demo purtroppo è senza una precisa datazione ma si colloca sicuramente a ridosso dell'uscita di 'Where The Alien Is?' (quindi credo 1987, se non proprio 1988).
Fu registrato tutto dal vivo al Mama Dog: un locale romano dove molte band andavano a suonare e dove a fine esibizione veniva consegnato loro un nastrino, con dentro la registrazione (eseguita con un multitraccia) mixata alla svelta da qualcuno dei proprietari (che davano evidentemente un bell'incentivo ad andarci a suonare!).

Buon Divertimento coi Garbages...


Special Rare Garage & Psych Week in Rome --> Day 2, description in english: today a little and energetic demo tape from the early period of The Garbages (Rome, Lazio region 1985-middle 90s). A very good formation across 80 and 90s with a rude garage punk style: devoted to the best and animated 60s garage (with some psych touchs --> thanks to thework of the keyboard) and to the old punk school (77 mostly). 5 tracks of pure energy !


Please Enjoy

http://www.4shared.com/zip/UTXwn0T2ce/The_Garbages_demo.html


Ovviamente, in conclusione, dedico il presente post alla memoria di Luigi Bernardini (ed anche agli ex Garbages, off coruse!!) e rimando tutti a domani per il terzo approfondimento settimanale con la Roma garagista e psichedelica.

Saluti.



Rare Garage & Psych Week in Rome: Day 3, P.U.B.

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Terzo giorno della settimana neo-garage & psych romana...oggi sarò breve, anche perchè il progetto è talmente misterioso che io stesso ne so' davvero poco...comunque, ecco a voi...i...





P.U.B.






Un progetto in sigla (lettaralmente Private Union of Businessmen) che fu attivo tra l'86 e l'89 e che oltre a Roma (soprattutto in ambiente mod) riuscì a farsi conoscere anche sulle riviste specializzate di allora (che li recensirono in più occasioni).
Anche Tony Face (uno dei massimi conoscitori del movimento mod italiano) li ricorda bene sul suo blog nello stilare un bell'elenco di band mod italiane esistite (o in attività) dal 79 ad oggi: http://tonyface.blogspot.it/2006/03/le-mod-bands-in-italia.html (qui si, volendo, che potete farvi una bella lista della spesa..).

I P.U.B. erano molto interconnessi con le altre band neo-garage & psych della capitale. Stefano Bellezza, il chitarrista, si riversò in questo progetto dopo aver fatto parte (nel primo lustro 80) degli Underground Arrows. 
Alcuni altri elementi vengono segnalati in una formazione apparsa su una rivista del 1988 (con anche Bellezza alla chitarra):  Domenico Antonucci voce, Giulio Fermetti batteria, Andrea ‘Dum’ Lapponi basso, Francesco Gazzara tastiere --> Una formazione che ad occhio non si discosta molto da quella fondatrice del progetto (di appena due anni prima). 
Una compagine però, questa dell'88, che rispetto al primo periodo aveva già un po' cambiato lo stile espressivo: gli esordi della band infatti ci parlano di un cantato esclusivamente in inglese e segnato da un classico ritmo garage punk (molto in linea col mod revival attualizzato), in quest'annata (col secondo demo) cominciano a cantare anche in romanesco ed in italiano.

Io qui per voi ho il loro primo e gustosissimo demo (la cover è quella che vedete campeggiare sopra)...


 'P.U.B. (demo 1987)'


Un self-titled molto interessante, di breve durata purtroppo, con 5 brani attestanti il primo repertorio della band (i due nel finale sono registrati live).
Un sound non estraneo a svariate influenze: beat senzaltro (merito degli interventi di una piacevole tastierina), garage punk (di diverse natura), post-punk (per via di qualche cadenza rintracciabile qua e là) e blues (carina la cover di 'Soul Man', peccato si senta male a tratti...i pezzi in studio si sentono benissimo però..).
Un demo prelibato (poi l'ho anche pulito a dovere! piccola soddisfazione personale..)...Buon Ascolto !


Special Rare Garage & Psych Week in Rome --> Day 3, description in english: as next shot of the weekly sequence an other underrated band from the italian capital, the short project called P.U.B. (literally Private Union of Businessmen - 1986-1989). Here with their (maybe) first demo tape (1987), a self-titled with 5 tracks in a pure 80s garage revival style: influenced by 60s beat, garage punk, post-punk (hear some rhythms here and there..) and blues (look at the cover 'Soul Man'..). A little jewel from the old neo-garage & psych age in Rome.


Please Enjoy

http://www.4shared.com/zip/sNAFDfUkce/PUB_demo1987.html



Un grazie ad F.d.P. per la condivisione e un caro saluto a quanti animarono il breve ma significativo discorso dei P.U.B. . A domani per il proseguimento dell'approdimento neo 60s capitolino...

Saluti.


Rare Garage & Psych Week in Rome: Day 4, The Kim Squad

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Eccoci qua per la quarta giornata della Roma neo-60s...oggi finiamo in compagnia dei....




THE KIM SQUAD





Un altro progettodecisamente interessante e che dovrebbe dire qualcosa ai conoscitori del genere...un bel progetto animato e fondato da un'altra figura chiave della Roma neo-garage & psych anni 80: François-Regis 'Kim Squad' Cambuzat...





Un tipo con una storia particolare (sotto troverete un link opportuno per ragguagliarvi) e che ha sguazzato nell'alternativa di vita fin da..sempre...che è diventato romano d'adozione nella seconda metà degli anni 80, quando ha trovato nella capitale italica l'ambiente ideale per poter cominciare a portare avanti (assieme a dei co-affini, evidentemente) la sua musica.
Lo fece all'inizio proprio con questi The Kim Squad --> Il primo nucleo di quel giro di persone che sarebbe poi confluito nel più esteso (di nome e per coinvolgimento di persone) progetto chiamato Kim Squad & Dinah Shore Zeekapers (con variante finale a volte indicata in 'Headbangers' --> al posto di Zeekapers).
Un bel discorso musicale interpretato oltre che da François-Regis (come brillantissimo vocalist e compositore) anche da altri validissimi musicisti, tra cui: Elena Palmieri (basso), Angelo Pinna (batteria), Giorgio Curcetti (chitarra, già incontrato nei Garbages..) e Roberta Possamai (tastiere).

Per andare nel merito della vicenda, dei Kim Squad possiamo dire che sono stati  certamente uno dei progetti più importanti del movimento neo-60s romano anni 80. Lasciarono infatti a noi posteri (forse!) la perla massima mai prodotta da parte di tutto questo turbinio di band capitoline, un fantastico lavoro su vinile oggi ricercatissimo: l'Lp 'Young Bastards' (---> prodotto nel 1987 niente meno che dalla Virgin, con regia sapiente di uno sconosciuto Oderso Rubini..).
Un Disco che vendette allincirca 100.000 copie e che valse a Cambusat e soci tournèes anche all'estero...

Oltre a questa importante uscita i Kim Squad si fanno ricordare anche per aver vinto a mani basse il terzo concorso 'Indipendenti' organizzato dalla rivista Fare Musica e per aver parteciperano a due importanti compiltion su Lp: 'Rockbeef' e soprattutto 'Lucifer's Friends' (che DOPO i due volumi di Eighties Colours è -a parere del sottoscritto- LA compilation neo-psych/garage più importante degli 80 italiani).

Un'esperienza rilevantissima quindi, interrotta (ufficialmente?) intorno al 1990, quando Cambuzat decise di abbandonare il suo primo e fortunato pseudonimo romano e di 'farlo fuori' letteralmente col disco: 'Uccidiamo Kim'. Un lavoro che avviò (assieme al suo precedente come solista -Notre Dame des Naufrages-, già fatto uscire col suo nome di battesimo) la sua nuova fase di musicista, più dedita all'avanguardia musicale e a quel sound che oggi viene definito come post-rock. Da qui altre collaborazioni e tanta musica...

Per saperne di più sul geniale François-Regis Cambuzat c'è questa sua bella (e corta) biografia http://www.lacasadellagrancetta.it/?p=492  e per seguirlo nei suoi ultimi interessanti movimenti (dove si accompagna con figure di fama internazionale del calibro di Lydia Lunch -sic!-) vi consiglio il sito del progetto Putan Club http://www.putanclub.org/putan_club.html  .

Beeeene, dopo questa più o meno succinta presentazione del personaggio e del suo primigeneo progetto, ecco a voi quello che sembra esser stato il primo demo dei Kim Squad...il self-titled sottostante...



'The Kim Squad (demo 198x)'





Un lavoro purtroppo senza precisa datazione che credo sia stato prodotto in un momento immediatamente antecedente all'uscita dell'unico Lp dei Kim Squad più 'allargati' (qualcuno in caso potrebbe fornire aiuto nel fornire un anno preciso di realizzazione a questa cassettina..).
Un gran bel demo vi dico subito, cari miei / e care mie, composto di ben 8 brani, registrati in un qualche studio romano e segnato indiscutibilmente dal grande estro di Cambuzat. 
Una cassetta, dirò secondariamente, per certi versi molto atipica a livello di sound, condita di psichedelia (guardando ai Velvet Underground, sentire la intro del primo brano...) ma fino ad un certo punto, segnata più che altro da un citazionismo blues, qui declinato con toni a tratti anche lancianti (forse sul modello di quel che faceva sul finire degli anni 80 un certo Nick Cave..).

Le liriche son tutte ben ispirate e il cantato si esprime anche in italiano (..oltre che in francese, lingua madre per François..). Atmosfere definitivamente molto malinconiche e intimiste (neo-classiche anche, per via dell'uso del piano), che cedono il passo di tanto in tanto anche a momenti di vivacità ritmicità.

Insomma, vista la qualità (che è forse solo approssimativa in alcuni passaggi, ma per via della vetustà dovuta alla rovina del tempo, a cui ho rimediato come ho potuto, non certo alla caritatura compositiva) e l'alta dose di buona creanza (soprattutto tecnica, anche se non so' precisamente dirvi chi coadiuvò in questo lavoro il bravo 'Kim'), vi consegno un lavoro davvero gustosissimo, da ascoltare magari in un attimo di pace e di riflessione umana...Buon Ascolto !


Special Rare Garage & Psych Week in Rome --> Day 4, description in english: Another pearl from the roman neo-garage & psych movement based in Rome around the 80s, a work from the very important ensemble The Kim Squad (second half of the eighties). One of the best bands of the 60s rock revival in Italy, here with a short formation, maybe before to call itself Kim Squad & Dinah Shore Zeekapers/Headbangers, animated by the brilliant musician François-Regis Cambuzat (today in a project with Lydia Lunch: http://www.putanclub.org/putan_club.html ) and maker of the great Lp record 'Young Bastards' (Virgin 1987, 100.000 sold copies !). This special demo is 8 tracks work marked by some experimental tendencies, influenced from psychedelic rock (The Velvet Underground mostly) and from the most sick blues (maybe following what Nick Cave was making in the same years of this release..). A very good tape, cleaned at my best (maybe not in a miraculous way..).


Please Enjoy

http://www.4shared.com/zip/XlG_qtuNba/The_Kim_Squad_demo.html


Ringraziamenti al solito F.d.P. per l'originaria condivisione e appuntamento a domani per la prossima proposta neo-sixties romana.


Saluti.


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